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Ansaldo Sts, decade il consiglio

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Ansaldo Sts, decade il consiglio

ROMA

Azzerato l’intero consiglio di amministrazione di Ansaldo Sts. Stefano Siragusa si è dimesso ieri dalla carica di amministratore delegato, che ricopriva dal primo gennaio 2014, per divergenze con Hitachi, il nuovo azionista di controllo del gioiellino del segnalamento ferroviario.

Hitachi ha fatto dimettere due suoi dirigenti, il presidente di Sts Alistair Dormer e la vicepresidente Karen Boswell. Di conseguenza è decaduto l’intero cda perché, con i due amministratori dimessisi in novembre, è scattata la clausola che fa decadere il cda per le dimissioni della maggioranza (cinque su nove totali). Siragusa resta fino all’assemblea del 13 maggio, che dovrà rinnovare il cda. Unanime il cda ha riconosciuto a Siragusa una buonuscita di 3,2 milioni lordi.

L’obiettivo di Hitachi, che possiede il 50,77% di Sts, è nominare un cda in cui abbia la maggioranza, viste le difficoltà a governare l’attuale, litigioso per lo scontro sul prezzo dell’Opa lanciata da Hitachi dopo l’acquisto del 40% da Finmeccanica. I tre consiglieri «indipendenti» espressi dai fondi soci di minoranza hanno più volte messo in difficoltà Hitachi e Dormer. I consiglieri di minoranza hanno anche bloccato la proposta di Hitachi di indicare Andrew Barr nuovo a.d. Nel nuovo cda Barr dovrebbe avere strada libera, anche se ci saranno sempre tre consiglieri «indipendenti» per i soci di minoranza (il principale è Elliott con il 20,048%).

Nell’attuale cda tra i sei componenti in quota Hitachi(ma nominati il 2 novembre 2015 da Finmeccanica) ci sono tre «indipendenti». Uno di questi, Bruno Pavesi, ha votato in modo autonomo, senza seguire gli interessi di Hitachi. Alessandra Piccinino è in bilico perché i tre consiglieri di minoranza hanno contestata la sua indipendenza, a causa dei legami economici tra il marito di Piccinino, Giancarlo Scotti e l’avvocato Francesco Gianni, advisor di Hitachi. Ieri il presidente del collegio sindacale Giacinto Sarubbi ha chiesto al cda di pronunciarsi sull’«indipendenza» di Piccinino, ma Dormer, dopo un’accesa discussione, ha deciso un rinvio per «approfondimenti». Il titolo è a 10,55 euro (-0,38%).

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