Dopo un primo trimestre che ha visto Piazza Affari cedere poco meno di un quinto del proprio valore, i prossimi mesi del 2016 dovrebbero vedere un ritorno in pianta stabile del sereno. È quanto emerge dal sondaggio di marzo condotto da Assiom Forex in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor Plus e a cui hanno partecipato 164 operatori dei mercati finanziari. A fronte delle nuove misure di stimolo all'economia varate a marzo dalla Bce e alla luce della buona tenuta dell'economia americana che dovrebbe permettere alla Fed di alzare nuovamente i tassi nelle prossime settimane, la percentuale di quanti vedono un rialzo dei corsi azionari da qui ai prossimi sei mesi è infatti ora pari al 72%, ben 21 punti in più di un mese fa.
Scendendo nei dettagli, un 13% di operatori prevede un aumento superiore al 10% mentre la maggior parte, il 59%, ritiene che il rialzo sarà contenuto tra il 3% e il 10%. Scende di conseguenza il numero di quanti ritengono che gli indici rimarranno stabili: in febbraio erano il 40% mentre ora sono il 23% e cala al 5% (dal 9%), il numero di quanti ritengono che i mercati vadano incontro a ribassi compresi tra il 3% e il 10%. Nel complesso dunque il 95% degli operatori prevede mercati stabili o rialzo.
“Le previsioni sul mercato azionario italiano sono ora molto più positive - ha commentato il presidente di Assiom Forex, Massimiliano Sinagra – ed è chiaro che le forti flessioni di questo inizio d'anno sono viste dalla maggioranza degli operatori come buying opportunities”. Per quanto riguarda il mercato valutario, il 52% degli operatori ritiene che il cambio rimarrà sostanzialmente stabile nel corso dei prossimi mesi, una percentuale in netto rialzo dal 39% di un mese fa quando gli operatori mettevano in conto un euro più debole in vista delle nuove misure di politica monetaria che sarebbero state annunciate di li a poco dalla Bce.
Secondo il 36% degli operatori, inoltre, l'euro potrebbe calare ulteriormente fino a un massimo del 3% (ex 44%) mentre per un ulteriore 1% è possibile un calo marcato. Per quanto riguarda la spread fra Btp e Bund a 10 anni, il 59% degli operatori ritiene che rimarrà compreso fra i 100 e i 125 punti base, in sostanza dunque rimanendo nell'attuale fascia di oscillazione. Il 60% degli operatori, infine, ritiene che la fase di recupero dell'oro nei primi mesi di quest'anno non sia destinata a durare in quanto gli investitori torneranno progressivamente ad aumentare la loro esposizione ai mercati azionari.
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