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Snam, Malacarne verso la presidenza

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Snam, Malacarne verso la presidenza

ROMA

Cassa Depositi e Prestiti punterà sul tandem Malacarne-Alverà in vista dell’assemblea dei soci di Snam chiamata, il prossimo 27 aprile, a rinnovare i vertici della spa dei gasdotti. Come anticipato dal Sole 24 Ore (si veda l’edizione del 9 gennaio), Cdp Reti, il veicolo di Cassa che ha in pancia il 28,9% di Snam e il 29,85% di Terna, ha reso noto ieri la lista di candidati per il prossimo cda e ha indicato l’attuale numero uno, Carlo Malacarne, per il ruolo di presidente, mentre il dg, Marco Alverà, dovrebbe diventare il nuovo amministratore delegato. Nella lista presentata ieri, figurano poi gli altri 4 consiglieri di maggioranza (i restanti tre dovrebbero essere ufficializzati a breve da Assogestioni), a cominciare dalla conferma di Yunpeng He, il rappresentante di State Grid Corporation of China, vicedirettore dell’ufficio europeo del colosso di Pechino. Nel board di Snam entreranno poi Alessandro Tonetti, attuale chief legal officer di Cassa e già vice capo di gabinetto del ministero dell’Economia; Lucia Morselli, attualmente ad di AST Terni e con un passato nelle direzioni finanza di Finmeccanica (Alenia Aermacchi), Telepiù, Stream e Newscorporation di Murdoch; e, infine, Monica De Virgiliis, vice president Industrial Microcontroller in Infineon Technologies e board member di Prysmian e con esperienze precedenti in St-Ericsson e in StMicroelectronics. Nella lista di Cdp Reti, figurano altresì le candidature per il collegio sindacale: Leo Amato e Maria Luisa Mosconi come sindaci effettivi e Maria Gimigliano per il ruolo di supplente.

Cassa ha quindi scelto di battere la strada di un cambio al vertice senza traumi puntando sulla “promozione” di Alverà a nuovo capo azienda. Il manager, classe 1975, che si è insediato agli inizi di gennaio come direttore generale, conosce molto bene il mercato del gas visto che, prima di approdare alla spa dei gasdotti, era stato designato all’Eni - dove era approdato nel 2005 - come chief retail market gas & power officer e ha avuto modo di approfondire anche le nuove rotte per il trasporto del gas verso l’Europa dall’area caspica, dall’Iran, dal Medio Oriente e dall’Africa. Tutti tasselli che torneranno utili alla Snam del futuro, decisa a consolidare il proprio core business, cioè il trasporto e lo stoccaggio di gas, e a valorizzare gli altri segmenti, a cominciare da Italgas che sarà oggetto, come comunicato dalla società nei giorni scorsi, di una scissione parziale e proporzionale.

Il nuovo numero uno dovrà quindi portare a termine l’operazione, concertata con l’azionista di riferimento Cassa depositi e prestiti, e lavorare appunto sul consolidamento di Snam nel suo core business e sulla crescita della società nello scacchiere europeo del mercato del gas. Dove la spa dei gasdotti ha appena ultimato l’acquisizione del 20% del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) e già guarda ad altri dossier, come quello di Gas Connect Austria aperto da Omv. Il gruppo austriaco, come noto, ha deciso di cedere il 49% del capitale della società attiva nel trasporto del gas e diversi soggetti hanno acceso un faro sull’operazione. Per fine mese è prevista la presentazione delle offerte non vincolanti e Snam, come gli altri attori in gara, starebbe lavorando alla sua proposta: l’acquisizione, come più volte evidenziato dai vertici, consentirebbe infatti alla società di massimizzare il valore degli asset in Austria, dove Snam è già presente con il Tag.

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