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Bpm, accordo tra i soci sulla presidenza

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Bpm, accordo tra i soci sulla presidenza

Sarà Nicola Rossi il candidato alla presidenza del Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano. A sostenere Rossi è l'asse formato dai sindacati nazionali e dall'associazione dei pensionati che ieri, al termine di una giornata convulsa, hanno trovato un accordo in vista dell'assemblea dei soci del 30 aprile.
Pugliese di Andria, classe 1951, Rossi è professore di economia politica all'Università di Tor Vergata. Figura considerata vicina al Governo (nei mesi scorsi ha contribuito alla riforma delle Bcc) ma nello stesso tempo apprezzata dagli stakeholder per la sua indipendenza, Rossi è stato senatore del Partito Democratico e poi del gruppo misto durante i governi Berlusconi e Monti. Dal 2011 è presidente dell'Istituto Bruno Leoni.La scelta delle diverse anime di Piazza Meda è caduta così su una figura di garanzia, slegata dalle dinamiche interne dell'istituto.

L'accordo tra sindacati e pensionati fa nascere una lista comune che è destinata a raccogliere la maggioranza dei consensi in occasione del rinnovo del Consiglio di Sorveglianza. I nomi della lista verranno depositati entro la mezzanotte di lunedì, ma ieri già circolavano le indicazioni di alcuni dei futuri componenti del Cds (18 in totale). Accanto a Rossi, che prenderà il posto dell'uscente Piero Giarda, nel board verranno riconfermati gli attuali vicepresidenti, ovvero Marcello Priori (in quota Uilca) e Mauro Paoloni (Fabi). Prevista anche la riconferma del notaio Angelo Busani, e il ritorno dell'ex consigliere Alberto Balestreri. Ai sindacati nel complesso andranno 4 componenti, analoga la componente dei Pensionati (tra questi Bellavite Pellegrini, Zanetti, Illa). Piero Lonardi presenterà la lista di minoranza a cui andranno 4 posti. Altri due posti sono in quota ai fondi di investimento, mentre un posto è assegnato alla Fondazione Cr Alessandria.

L'intesa tra i sindacati nazionali e i pensionati è arrivata dopo che è sfumata l'ipotesi di un listone unitario che coinvolgesse soci dipendenti e non dipendenti. Lo schema attorno al quale si era lavorato nel corso degli ultimi giorni prevedeva la nomina a presidente del Cds di Piero Lonardi, attuale capo della minoranza del Cds e storico rappresentante dei soci non dipendenti. Le ritrosie dei soci pensionati (che in assemblea detengono fino a 10 deleghe a testa) alla sua candidatura hanno tuttavia costretto il commercialista milanese a fare un passo indietro per evitare spaccature e spinto le sigle sindacali a ricompattarsi con i Pensionati. Da parte loro, i sindacati, sotto il coordinamento di Lando Sileoni (Fabi) e Massimo Masi (Uilca), dopo un consulto con i palazzi romani, hanno deciso di convergere su un nome nuovo. Da qui la scelta di una figura “terza” come Rossi. Il cui compito sarà anzitutto quello di accompagnare la banca popolare nella delicata transizione verso la forma di Società per azione e, contestualmente, verso la fusione con il Banco Popolare, il cui termine è fissato per il 1° novembre. A breve sono attesi incontri tra il futuro presidente e i vari stakeholder. Resta da capire se il futuro presidente della Sorveglianza di Bpm - che prenderà il posto dell'uscente Piero Giarda - possa ricoprire un ruolo che non sia solo quello di semplice traghettatore. Ancora il tema non è in agenda e nessuno ne ha parlato ufficialmente. Ma a partire da gennaio 2017, nascerà un nuovo Cda “snello” che guiderà Bpm Spa, la banca rete destinata ad operare dopo l'aggregazione con il Banco. In quell'occasione ci sarà da nominare un nuovo Cda: un board “snello”, con 5-7 membri, cui spetterà il presidio della realtà lombarda.
.@lucaaldodavi

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