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Fincantieri, maxi-commesse da 3 miliardi con Carnival

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Fincantieri, maxi-commesse da 3 miliardi con Carnival

  • –Celestina Dominelli

VENEZIA

Lo scenario non è casuale ed è rappresentato dall'ultima creatura che porta la firma di Fincantieri: Koningsdam, la nuova nave consegnata due giorni fa dal gruppo triestino a Holland America Line, brand di Carnival Corporation, e presentata ieri ufficialmente presso lo stabilimento di Marghera. Ed è a bordo di questo gigante del mare - quasi centomila tonnellate di stazza lorda, 300 metri di lunghezza, oltre 1300 cabine in grado di ospitare fino a 2650 passeggeri - che Giuseppe Bono, numero uno di Fincantieri, ha annunciato la finalizzazione di una serie di contratti con il colosso americano per la costruzione di cinque navi passeggeri di prossima generazione, per un valore complessivo di oltre 3 miliardi di euro. Un'intesa che era stata preceduta da uno storico accordo a marzo scorso e, pochi mesi dopo, da un memorandum of agreement con i termini della nuova collaborazione tra i due gruppi, che porta a 30 miliardi di euro gli investimenti di Carnival nella penisola, in virtù dell'asse con Fincantieri, e a 60 le navi finora costruite dal gruppo triestino per gli americani.

«Quando una nostra nave prende il mare, anche l'Italia va. E quando costruiamo una nave, costruiamo un pezzo d'Italia. La nuova ammiraglia di una flotta prestigiosa conferma la nostra leadership mondiale nella costruzione di navi da crociera e il fatto che siamo una risorsa strategica per il paese, visto che attiriamo investimenti esteri e portiamo lavoro e valore», esordisce l'a.d. Bono durante la cerimonia di presentazione di Koningsdam che suggella anche la firma dei nuovi accordi. E, ad ascoltarlo in platea, oltre all'intera prima linea del colosso statunitense, di Holland America Line e di Costa Group, c'è anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, al quale Bono rivolge un accorato appello. «Nei prossimi anni - prosegue - dobbiamo crescere del 50% e credo che questo non sia facile. Sarà importante tenere conto che non ci sono in Italia le condizioni ideali per fare il nostro mestiere: sarà necessario fare qualcosa in futuro. Noi ce la metteremo tutta e speriamo che si tenga conto che questa è l'azienda manifatturiera più importante del paese».

Un management che ha appena presentato un piano industriale 2016-2020 - in cui si assicura il ritorno all'utile già alla fine di quest'anno e la distribuzione di un dividendo con il bilancio 2017, con un carico di lavoro record che copre i cantieri fino al 2020 - e che ieri ha poi incassato gli elogi del ministro. «L'Italia sa che dall'economia del mare può trarre gli stimoli per la crescita. Questa - ha detto Delrio riferendosi alla nuova nave - è una grande opera italiana, perché la regia è italiana. E siamo particolarmente orgogliosi della fiducia riposta nel nostro paese, che vuole ripartire dalle sue aziende». Delrio non si è poi solo limitato all'endorsement, ma ha promesso l'impegno del governo. «L'esecutivo è vicino a Fincantieri per i suoi progetti di sviluppo, sa che è un'azienda centrale. Il gruppo - ha poi aggiunto - ci ha sottoposto dei progetti e faremo in modo di aumentare la capacità produttiva con degli investimenti infrastrutturali nei porti in cui Fincantieri opera».

Insomma, Bono e la sua squadra ripartono dalle rassicurazioni dell'esecutivo, consapevoli di aver ormai archiviato una fase estremamente complicata. «Noi abbiamo attraversato - spiega l'ad - un passaggio molto difficile, che si è protratto fino all'inizio del 2016, che ci ha creato qualche difficoltà per consegnare le navi nei tempi previsti. Sono quindi sceso in campo dopo aver sentito la disponibilità del presidente di Carnival, Micky Arison, per fare un miracolo e raggiungere l'obiettivo. Il piccolo vecchio uomo - prosegue ancora Bono - ha chiamato a raccolta l'azienda e tutti hanno risposto, così Fincantieri è tornata a essere la numero uno al mondo».

Le nuove navi annunciate ieri saranno costruite negli stabilimenti di Marghera e Monfalcone, nel periodo 2019-2020: due di queste saranno destinate al brand Costa Asia di Costa Crociere (progettate appositamente per il mercato cinese in cui il gruppo è stato il primo a entrare nel 2006), altre due a Princess Cruises e una a P&O Cruises Australia.

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