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Psa annuncia il ritorno sul mercato Usa e un nuovo piano da 26 modelli

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Peugeot - Citroën

Psa annuncia il ritorno sul mercato Usa e un nuovo piano da 26 modelli

Peugeot presenta il nuovo piano “Push to pass” che dovrebbe consolidare la ripresa di qui al 2021, con una sorpresa: l'annuncio ufficiale dell'intenzione di tornare dopo 25 anni di assenza sul mercato Nordamericano. “Psa non diventerà un'azienda globale se non sarà presente negli Usa” ha detto il numero uno Carlos Tavares in occasione della presentazione a Parigi.

Ritorno negli Usa “entro dieci anni”.
La strategia per il ritorno è tuttavia prudente: Tavares ha parlato di “un progetto a dieci anni”. La prima tappa sarà la creazione di una società di car sharing nel 2017 per tastare il mercato, seguita poi dall'introduzione di auto del gruppo nei servizi di mobilità; se tutto andrà bene, la tappa finale vedrà l'avvio delle vendite, con la possibilità che i veicoli siano forniti “su base regionale”, ovvero non necessariamente prodotti negli Stati Uniti; potrebbe farlo la stessa Psa in un altro Paese del Nafta oppure, in teoria, acquistarli da un altro costruttore che disponga di fabbriche nella regione. Una strategia che non sembra escludere, quindi, intese con gruppi locali tra i quali - lo ricordiamo - c'è anche Fiat Chrysler.

Gli obiettivi finanziari.
Per quanto riguarda l'atteso piano “Push to pass”, il nuovo indirizzo strategico 2016-2021 vede tra gli obiettivi finanziari principali un margine operativo della divisione auto del 4% nel periodo 2016-2018 con un obiettivo 6% nel 2021; una crescita del 10% del fatturato tra il 2015 e il 2018 con un 15% supplementare entro il 2021. Per raggiungerli il gruppo - ribattezzato ieri ufficialmente “Groupe Psa” - conta su un piano prodotti che vedrà il lancio di 26 auto e 8 veicoli commerciali, secondo la linea di “una novità l'anno per ogni area geografica”; tra le novità ci sarà anche un nuovo pick-up da una tonnellata di carico utile che “potrebbe essere prodotto in cooperazione con altri costruttori (tra i potenziali candidati c'è anche il gruppo Fca). Tutti e tre i marchi di auto saranno oggetto di attenzioni: Peugeot dovrà essere il “miglior generalista di alta gamma”; Citroën riceverà 12 modelli nuovi in 6 anni e dovrà aumentare le vendite del 30% rispetto al 2015; Ds, infine, vedrà il debutto di 5 novità di qui al 2021 e proseguirà nella missione di rappresentare il “lusso di avanguardia alla francese”.

Nuovi mercati.
La recente riapertura del mercato iraniano dovrebbe portare a Peugeot 300mila vendite addizionali in tempi brevi. L'obiettivo per la Cina e i Paesi dell'Asean è di superare il milione di vendite nel 2018. Tavares non ha fornito obiettivi di vendite a livello di gruppo, affermando che “la performance conta più delle dimensioni” e “conterà di più aumentare il giro d'affari”. Una parte significativa (ma non dettagliata) dell'aumento dei ricavi dovrebbe arrivare dalla fornitura di nuovi servizi di mobilità, per i quali Peugeot punta a “ottimizzare lo sfruttamento della base di clientela esistente”. Si va da nuove forme di leasing alle assicurazioni, dalla vendita di ricambi anche su internet alla creazione di una piattaforma software per la gestione dell'usato, dal car sharing alla vendita dei dati dei clienti (in forma anonima); in questo campo c'è già un accordo con Ibm. In tutti questi campi, Peugeot non è il primo costruttore a cercare nuove fonti di reddito: da Ford a Motors, da Bmw a Mercedes, tutti mettono l'accento sull'esigenza di alllargare la base di ricavi per combattere la stagnazione delle vendite sui mercati sviluppati e il rallentamento di quelli emergenti.

Nuove tecnologie.
Proseguirà infine anche la scommessa sulle nuove tecnologie, con il lancio di 7 veicoli ibridi plug-in e 4 interamente elettrici; sia l'ibrido plug-in che la seconda generazione di auto a batteria arriveranno nel 2019 “con tecnologia Peugeot”. Per il 2021 è previsto il debutto del primo veicolo a guida autonoma.

Borsa negativa.
Il titolo Peugeot è stato in ribasso per quasi tutta la seduta, in una giornata peraltro negativa per i listini e per tutte le aziende del settore: alle 17 Peugeot cedeva il 6,5%, la rivale francese Renault poco meno del 5% e Fiat Chrysler il 5%. L'annuncio da parte di Psa di una politica di dividendi pari al 25% dell'utile dal 2016 e il target di margine dell'auto inferiore al 5% ottenuto nel 2015 hanno probabilmente deluso il mercato. Tavares ha peraltro ricordato che il gruppo è uscito a tempi di record da una grave crisi e che gli obiettivi di margine e di crescita dei ricavi per il periodo 2016-2018 sono pari entrambi a quattro volte quanto Psa ha ottenuto in media tra il 2001 e il 2015.

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