Finanza & Mercati

Popolare Vicenza, Consob decide sui tempi dell'aumento di capitale

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Banche.

Popolare Vicenza, allo studio una garanzia «di sistema» con Cdp

La strada, in teoria, è segnata. Ma le scadenze incombono, il clima sui mercati resta dei peggiori e così si continuano a valutare - più fuori che dentro alla banca - eventuali piani Bis per la Popolare di Vicenza. I tempi stringono e oggi potrebbe essere un giorno decisivo per scegliere quale via percorrere, compresa una potenziale soluzione di sistema che vedrebbe coinvolte banche, Fondazioni, Cdp in un paracadute applicabile per Vicenza ma non soltanto.

Per la ex popolare l'operazione da 1,75 miliardi dovrebbe aprirsi il 18 aprile, e in attesa che - alla fine della prossima settimana - venga definita la forchetta di prezzo a cui verranno vendute le nuove azioni, nei prossimi giorni i collocatori dovrebbero iniziare a diffondere le analisi comparative: domani si farà il punto in cda.
Ma intanto, oltre che su Vicenza gli occhi restano puntati su UniCredit e sulla Consob: nel primo caso, la banca che ha in carico la garanzia totale sull'aumento sta cercando di capire se esistono i presupposti contrattuali (e “politici”) per uno slittamento dell'operazione, considerate le mutate condizioni di mercato rispetto a quando era stato firmato l'accordo, subito dopo l'estate. Sono passati pochi mesi ma sembra una vita: nelle piazze finanziarie si guarda alle banche italiane con particolare diffidenza, la situazione operativa di quelle considerate più deboli - complice la nuova disciplina sul bail in - è ai minimi e un eventuale risultato non pienamente positivo degli aumenti viene considerato come un fatto da evitare visti i potenziali rischi sistemici.

Di qui il tentativo di approdare a un rinvio in attesa di tempi migliori (sempre che arrivino in fretta), che però può essere solo decretato dalla Banca centrale europea che l'ha preteso. E qui l'attenzione si sposta su Consob: l'authority di vigilanza sulla Borsa da settimane sta analizzando le bozze del prospetto con particolare attenzione, trattandosi di una banca chiamata a navigare in acque tempestose in condizioni di particolare incertezza. Come anticipato sabato da Il Sole 24 Ore, da alcuni giorni circola l'ipotesi che Consob possa chiedere l'integrazione nel prospetto della prima trimestrale 2016 (con relativo slittamento dell'Ipo di un paio di mesi come nel caso di Veneto Banca), tuttavia gli approfondimenti sarebbero in corso e al riguardo ancora ieri non è arrivata nessuna conferma nè dall'Authority nè tanto meno dalla banca, che invece prosegue regolarmente nel suo percorso di avvicinamento al mercato.
Un potenziale slittamento, con conseguente affiancamento di Vicenza alla ex popolare di Montebelluna, che finirà sul mercato a inizio giugno, consentirebbe di studiare anche soluzioni più articolate, “di sistema”, ma anche qui il cantiere è apertissimo.

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