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Scocca il D-Day per l’alleanza Vivendi-Mediaset

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L’ACCORDO

Scocca il D-Day per l’alleanza Vivendi-Mediaset

È il giorno dell’accordo tra Mediaset e Vivendi. Stasera è infatti stato convocato il Cda di Mediaset. Sul tavolo ci sarà il via libera all’accordo fra la società di Cologno e Vivendi che prevederebbe uno scambio azionario del 3,5% fra i due gruppi, un accordo sui contenuti e la cessione del 100% della pay Tv Premium ai francesi .

La convocazione del Cda di stasera è arrivata al termine del lungo lavoro degli scorsi giorni degli studi legali, che hanno preparato i contratti necessari all’alleanza: al lavoro il team di avvocati dello studio Chiomenti guidati da Luca Fossati e quello dello studio Carnelutti con il partner Nicolò Bastianini. Da notare che il Cda di Vivendi non sarà convocato, in quanto si sarebbe già riunito negli scorsi giorni per dare il benestare.

A valle dell’accordo Pier Silvio Berlusconi entrerà nel cda di Vivendi e Yannick Bolloré potrebbe entrare in quello di Cologno Monzese.Sul fronte dei numeri l’operazione sarebbe già definita: scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset e - visto che la società francese capitalizza molto di più in Borsa - la differenza di valore fra le due quote (circa 700 milioni) servirà a rilevare l’89% di Premium in mano a Mediaset. Poi Vivendi liquiderà anche Telefonica che di Premium è socio con l’11% (con un valore attorno ai 100 milioni). Quindi tutta Premium verrà valutata attorno a 800 milioni.

L’accordo sarà dunque su tre livelli: pay tv, contenuti e distribuzione. Sul primo fronte l’unione di due realtà non proprio in grande forma (Canal+ continua a perdere soldi e abbonati in Francia, il suo mercato principale, e Mediaset Premium ha chiuso il 2015 in rosso) sancirà la nascita di un grande attore della pay tv e della produzione di contenuti in grado di assicurare sinergie tali da dare un nuovo impulso, con benefiche ricadute, si spera in tempi rapidi, sui conti.

Ci sarà in secondo luogo, anche la costituzione di una piattaforma per la distribuzione dei contenuti: dunque la via europea per contrastare Netflix. Il progetto anti-Netflix sotto la regia dell’imprenditore franco tunisino Tarak Ben Ammar prevede una piattaforma comune partecipata da entrambi i gruppi e aperta ad altri soggetti. Dentro la piattaforma confluiranno attività come Infinity di Mediaset (Italia e Spagna) e Watchever di Vivendi in Germania

L’ultimo tassello dell’alleanza, forse quello più importante nel piano industriale, è l’intesa per la creazione dei contenuti. L’unione delle forze tra Vivendi e Mediaset potrebbe portare non soltanto sinergie, ma sommare know how importanti. L’accordo tra Mediaset, che possiede Medusa, e Vivendi potrebbe essere aperto ad altri produttori europei per costituire una grande alleanzanel Vecchio Continente capace di contrastare sempre Netflix, che nel frattempo si è trasformato da distributore a produttore andando a fare concorrenza alle major.

Vivendi, dal canto suo, oltre ad avere una cassa cospicua per i contenuti (diversi miliardi di euro) ha avviato da qualche tempo strategie a tutto campo nel settore. Di recente la controllata Studiocanal, principale produttore e distributore europeo di film e serie tv, ha accelerato il proprio sviluppo nella fiction (settore in cui è già presente con le controllate Tandem in Germania e Red Production Company in Inghilterra) con l’acquisizione di partecipazioni in tre società di produzione: il 33% di Bambù Producciones (il principale attore indipendente del Paese) in Spagna e il 20% delle inglesi Urban Myth Films e Sunnymarch Tv.

Il gruppo ha inoltre deciso di lanciare, con Studio+, la prima offerta globale di serie premium per smartphone, destinata in particolare ai “millennials”, cioè i giovani che hanno da tempo disertato gli schermi televisivi per concentrarsi su quelli dei loro telefonini.

Una vera scommessa, anche se sulla carta il mercato potenziale è enorme: quello cioè dei due miliardi di utilizzatori di smartphone nel mondo (l’80% degli utenti negli Stati Uniti e il 60% in Francia).Infine, attraverso la propria controllata americana Thema, Canal+ ha rilevato da Eutelsat Americas Alterna Tv. Basata a Miami, è una piattaforma di distribuzione di canali televisivi destinati al pubblico ispanofono, con oltre dieci milioni di abbonati. Insomma, una rete enorme di interessi, quella francese, che ora si unirà commercialmente a quella di Mediaset.