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Fmi taglie le stime sul Pil italiano e globale: crescita mondiale…

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WORLD ECONOMIC OUTLOOK

Fmi taglie le stime sul Pil italiano e globale: crescita mondiale «deludente»

FRANCOFORTE - La crescita mondiale è stata «troppo bassa troppo a lungo», e procede a un ritmo «deludente». Così il capo economista del Fondo monetario internazionale, Maurice Obstfeld, nel presentare le previsioni dell'organizzazione di Washington, che sono state limate al ribasso per l'ennesima volta.

La settimana scorsa a Francoforte, il direttore dell'Fmi, Christine Lagarde, aveva sollecitato una forte risposta di politica economica da parte delle autorità e sottolineato i rischi crescenti. L'esame della situazione economica mondiale sarà il primo tema nell'agenda delle riunioni di primavera dell'Fmi e della Banca mondiale, oltre che del G-20, che raccoglie le grandi economie industriali e i principali Paesi emergenti, questa settimana a Washington.

Gli economisti dell'Fmi hanno tolto qualche decimale alla crescita mondiale, che si fermerà al 3,2% quest'anno e al 3,7% il prossimo, a quella dell'area euro (all'1,5 e all'1,6% rispettivamente) e agli Stati Uniti (2,4 e 2,5%). L'Italia crescerà nel 2016 all'1% e nel 2017 all'1,1%, in entrambi i casi al di sotto delle previsioni del Governo, contenute nel Def presentato la settimana scorsa. Per quest'anno, l'Fmi ha tagliato le stime sull'Italia dello 0,3% rispetto a quelle avanzate a gennaio e dello 0,1% per l'anno prossimo.

«Credo che dobbiamo uscire da questo costante esercizio intellettuale per cui ogni tre giorni ci sono stime, sono talmente tante che solo per orientarsi tra gli acronimi serve un moderno Virgilio. La verità è che i conti si fanno alla fine: l'anno scorso siamo cresciuti dello 0,8 e le stime dicevano che non saremmo cresciuti. Noi siamo prudenti nelle stime e non siamo preoccupati», ha commentato in serata il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Tornando al quadro mondiale, poi, pesano anche il rallentamento della Cina, al 6,5% nel 2016 e al 6,2% nel 2017, una delle maggiori fonti di preoccupazione, e la recessione in Brasile e Russia, oltre alle difficoltà dei Paesi esportatori di petrolio.

Nel presentare le nuove cifre, Obstfeld ha sottolineato in particolare i rischi provenienti dai mercati finanziari, che hanno già visto due episodi di forte turbolenza a partire dall'estate scorsa, con alta volatilità che rischia di influenzare l'ecponomia reale, e i rischi geopolitici, dalla crisi dei rifugiati, alla possibilità dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, all'opposizione su scala mondiale all'integrazione economica e alla globalizzazione.

L'Fmi chiede che le autorità agiscano anzi tutto rafforzando la crescita. Obstfeld, come Lagarde nei giorni scorsi, ha appoggiato lo stimolo monetario delle banche centrali, dove ci siano pressioni deflazionistiche. Il tema è controverso soprattutto in Europa, dove il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble ha attaccato duramente la Banca centrale europea. Il Fondo insiste anche che la politica monetaria venga appoggiata dalla politica di bilancio e dalle riforme strutturali. «Non c'è molto spazio per errori», ha affermato il capo economista dell'istituzione di Washington.

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