I top manager della Volkswagen rinunceranno a una parte «significativa» dei bonus per il 2015. Lo ha comunicato ieri l'azienda dopo una settimana di indiscrezioni e polemiche sul fatto che i componenti del consiglio di direzione non volessero rinunciare ai loro benefit neppure dopo un anno disastroso come quello del dieselgate. «Consiglio di sorveglianza e consiglio di direzione sono d'accordo sul fatto che, alla luce della situazione attuale dell'azienda, debba essere dato un segnale anche sul tema dei compensi dei manager» recita il comunicato diffuso da Wolfsburg.
Un accordo non c'è però ancora - prosegue la nota - su come e quanto i compensi dovranno essere tagliati: «Attualmente sono in corso di discussione e definizione diverse modalità, che possano rappresentare per tutti i partecipanti una soluzione adeguata ed equa». Secondo la stampa tedesca il taglio potrebbe essere del 30 per cento; la nota diffusa da Vw scrive che il taglio della parte variabile del compenso sarà «significativo» e varrà «per suo desiderio» anche per Hans-Dieter Pötsch, che dopo il dieselgate è stato promosso al vertice del Consiglio di sorveglianza dal precedente ruolo di Cfo (chief financial officer).
Proprio la resistenza di Pötsch avrebbe rallentato, secondo la stampa tedesca, il raggiungimento di un accordo: al manager era infatti stato promesso, al momento del passaggio da Cfo a presidente del cds, un'una tantum di 10 milioni di euro per compensare il fatto che lo stipendio del presidente è più basso.
Il management di Volkswagen è il più pagato in Germania e uno dei meglio pagati nel settore auto: i nove membri del consiglio direttivo hanno ricevuto nel 2014 circa 70 milioni di euro, più o meno il doppio rispetto ai board di Bmw e Mercedes. Le singole componenti dei compensi verranno decise da Vw il 22 aprile nella prossima seduta del consiglio di sorveglianza e rese note il 28 aprile insieme alla presentazione dei conti del 2015. Venerdì prossimo i componenti del cds del gruppo verranno aggiornati anche sull'indagine interna sul dieselgate commissionata allo studio legale americano Jones Day.
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