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Exor aumenta gli utili con le plusvalenze

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I CONTI DELLA HOLDING

Exor aumenta gli utili con le plusvalenze

Exor aumenta i profitti grazie alle plusvalenze sulla vendita di Cushman & Wakefield e prevede per il 2016 un risultato consolidato positivo. I conti della holding quotata della famiglia Agnelli, approvati dal consiglio presieduto da John Elkann, hanno visto nel 2015 un balzo dell'utile netto a 744,5 milioni di euro, da 323,1 milioni un anno prima, grazie “principalmente all'incremento delle plusvalenze nette per 632,1 milioni, di cui 521,3 milioni relativi alla cessione di Cushman & Wakefield”. Il Net asset value (Nav), ovvero il valore netto degli attivi, è salito nel periodo del 21,2% a quasi 12,32 miliardi, grazie principalmente all'aumento del valore di Borsa di Fiat Chrysler. Exor Spa ha chiuso l'esercizio 2015 con un utile pari a 2,55 miliardi di euro (da 51,8 milioni nel 2014) grazie a maggiori dividendi per oltre 2,42 miliardi e a una riduzione degli oneri finanziari netti, che nel 2015 hanno evidenziato un saldo positivo di 0,6 milioni.

Per il 2016 sono previsti “risultati positivi” sia per Exor spa che a livello consolidato. Il consiglio di Exor proporrà all'assemblea ordinaria degli azionisti che si terra' il 25 maggio un dividendo unitario pari a 0,35 euro (lo stesso del 2014) per un totale di 82 milioni, in pagamento il 22 giugno.

A fine dicembre il saldo della posizione finanziaria netta era positivo per 1,34 miliardi con una variazione positiva di 774,3 milioni determinata principalmente da cessioni e rimborsi e parzialmente compensata da investimenti per 1,14 miliardi, fra i quali il 9,9% di PartnerRe (di cui Exor possiede adesso il 100%) per 553,2 milioni e il 27,8% di The Economist Group per 398,2 milioni. I mezzi accumulati sono stati poi impiegati, lo scorso marzo, per pagare il saldo dell'acquisto della società americana di riassicurazione PartnerRe, costata in tutto 6,7 miliardi di dollari.

Il 2015 e i primi mesi del 2016 hanno visto in effetti una profonda trasformazione del perimetro del gruppo. Da un lato, lo scorporo di Ferrari da Fca ha completato la separazione delle tre principali holding industriali del gruppo; dall'altro l'Opa sulla PartnerRe, avviata nell'agosto 2015 e chiusa il mese scorso, ha aggiunto una partecipazione finanziaria di peso (circa 6 miliardi di euro il valore del 100% in mano a Exor) che vale quasi quanto Fca, Ferrari e Cnh Industrial sommate.

Exor ha confermato ieri che nel contesto della fusione Itedi-Gruppo Editoriale l'Espresso intende “dismettere la partecipazione in Rcs che riceverà da Fca al perfezionamento della relativa operazione di distribuzione” già prevista. La cessione si concluderà entro il primo trimestre 2017, al momento della fusione tra Itedi e il Gruppo Editoriale L'Espresso. A Piazza Affari i titoli Exor sono in calo a due ore dalla chiusura dell'1,2% a 31,3 euro su un mercato in lieve rialzo.

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