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Conto Arancio in rosso con le truffe online

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Conto Arancio in rosso con le truffe online

  • –Roberto Galullo

Il conto arancio – per diversi correntisti di Ing Direct – era andato improvvisamente in rosso. Colpa di una presunta associazione a delinquere che dalla Locride si era specializzata nelle truffe online, riciclaggio e accesso abusivo ai sistemi informatici, con una predilezione assoluta nei confronti della banca online attiva in Italia dal 2001, con oltre un milione di clienti e un volume di attività di oltre 20 miliardi. La Gdf del comando provinciale di Reggio Calabria, agli ordini del colonnello Alessandro Barbera, ha mandato all'aria il raffinato sistema di “phishing” (pesca), spedendo in carcere 27 persone che agivano in tutta Italia partendo da Grotteria, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa Jonica e Siderno.

L'indagine Piscatores – dal verso latino piscatores retibus captaverunt multos, ovvero i pescatori con le reti catturarono molti pesci – condotta sotto la direzione della Procura di Reggio Calabria , è partita dalla denuncia della titolare pugliese di un conto corrente online Ing Direct, alla quale in un batter di ciglio erano spariti 90mila euro mediante una serie di operazioni effettuate mediante la clonazione dei codici segreti bancari. Intanto, a Bologna, la Procura aveva aperto un fascicolo per la sparizione, ad un'altra correntista, di una cifra superiore a 420mila euro.

Le indagini, grazie anche alla collaborazione fattiva della banca, ha portato alla luce nella Locride la centrale dei clic a insaputa dei clienti. Una stima molto prudenziale – le indagini sono solo all'inizio – indica in diversi milioni le somme scomparse dal portafoglio virtuale dei legittimi proprietari.

«Alla base del sistema – ha spiegato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci – c'era la classica tecnica del phishing, cioè l'invio di messaggi di posta elettronica, simili in tutto e per tutto a quelli inviati dall'istituto di credito. Così venivano carpite in maniera fraudolenta le generalità della vittima. I correntisti venivano contattati per proposte di tipo commerciale, accordi transattivi o altro, che non erano che l'esca necessaria per accedere ai conti».

Svelata la truffa, i conti torneranno arancio.

r.galullo@ilsole24ore.com

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