Non sembrano all’orizzonte nuove svalutazioni dello yuan cinese. Ricordiamo che sono state proprio queste lo scorso anno - la prima delle quattro complessive annunciate a sorpresa dalla People’s Bank of China ad agosto 2015 - a scatenare una tempesta sui mercati finanziari. Ma al momento dalla Cina stanno arrivando segnali di stabilizzazione. A marzo l’export è tornato a crescere (+11,5%) dopo nove mesi consecutivi di flessione. Un segnale interpretato dagli analisti come di «scampato pericolo». Per cui dallo yuan al momento non dovrebbero arrivare cattive sorprese. Questo però solo nel breve periodo. Perché - come spiega Gianluca Noci, prorettore alla Cina del Politecnico di Milano - «il tema chiave riguarda la sostenibilità di medio periodo di questo percorso di crescita e una lettura più dettagliata dei dati pubblicati non ci può fare dormire sonni tranquilli».