Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha da poco ribadito che i tassi resteranno sui minimi a lungo, anche dopo il termine del piano di quantitative easing, attualmente previsto per marzo 2017. Frasi che giovano a favore di una svalutazione dell'euro. Dall'altro lato, però, la Federal Reserve procede con molto adagio nel programma di rialzo dei tassi. A inizio anno gli analisti si aspettavano quattro rialzi nel 2016. Ora invece ce ne si aspetta solo uno, a dicembre, una volta che si conoscerà il nome del nuovo presidente degli Usa. Questo atteggiamento “poco restrittivo” spinge a favore di un dollaro non troppo forte, facendo da contrappeso alla politica espansiva della Bce. Ecco perché gli analisti si aspettano che il cambio euro/dollaro continuerà ad oscillare nel range 1,05-1,15/1,17. Il consiglio degli esperti è di comprare dollari (o vendere euro) quando il cambio si avvicina alla parte alta del range.