Finanza & Mercati

Gros-Pietro nuovo presidente Intesa Sanpaolo. Bazoli: «Il…

  • Abbonati
  • Accedi
BANCHE

Gros-Pietro nuovo presidente Intesa Sanpaolo. Bazoli: «Il futuro del gruppo è in Europa»

Gian Maria Gros-Pietro è il nuovo presidente di Intesa Sanpaolo: è stato eletto intorno ieri con il 98,1% dei voti, percentuale analoga a quella incassata dal vice presidente Paolo Andrea Colombo. Poco prima, l’assemblea dei soci aveva eletto il nuovo consiglio:il 61,05% dei voti è andato alla lista presentata dalle Fondazioni, che - complice la presenza del ceo Carlo Messina - hanno catalizzato anche un 15% dai fondi e in totale vedono nominati 15 consiglieri. La lista Assogestioni ottiene il 37,5% e cinque consiglieri.

Il nuovo board unico della banca è così composto da Gian Maria Gros-Pietro,
Paolo Andrea Colombo, Carlo Messina, Bruno Picca, Rossella Locatelli, Giovanni Costa, Livia Pomodoro, Giovanni Gorno Tempini, Giorgina Gallo, Franco Ceruti, Gianfranco Carbonato (lista uno) più Francesca Cornelli, Daniele Zamboni, Maria Mazzarella (lista due). Siederanno in consiglio e nel comitato per il controllo sulla gestione, Marco Mangiagalli (presidente) e Alberto Pisani per la lista due e Maria Cristina Zoppo, Edoardo Gaffeo, Milena Motta (lista uno).

Di fatto, quello di ieri è stato un passaggio del testimone. Da Bazoli a Gros-Pietro, negli ultimi tre anni presidente del Consiglio di Gestione della banca, con la conferma di Carlo Messina nel ruolo di consigliere delegato. E proprio Messina, parlando in assemblea, dopo aver ricordato i risultati centrati nel 2015, che hanno consentito di raddoppiare il dividendo a 14 centesimi, ha anticipato che «i 3 miliardi di cedole a valere sull’esercizio 2016 sono confermati, così come i 4 per il 2017». Proprio il 2017 sarà l’ultimo anno previsto dal piano industriale 2014/2017, che in totale puntava a 10 miliardi di ceole in quattro anni.

Buona parte dell’assemblea ieri è stata dominata dall’addio di Giovanni Bazoli. «Lascio oggi l'incarico di Presidente nella consapevolezza di aver dedicato le mie migliori energie al compito affidatomi e con la serenità che mi deriva dal poter guardare con grande fiducia al futuro della banca», aveva scritto questa mattina Bazoli a tutti i dipendenti di Intesa Sanpaolo. Un messaggio che poi ha ripreso davanti ai soci, nell’ultima assemblea che lo vede nel ruolo di presidente del Consiglio di Sorveglianza (per i prossimi tre anni, da statuto, sarà presidente emerito): «Non posso dimenticare che nessun progresso sarebbe stato possibile senza l'impegno e la dedizione di tutte le donne e gli uomini che, nell'arco di questi trent'anni, hanno contribuito a fare di Intesa Sanpaolo non solo la prima banca italiana, ma anche una delle banche più patrimonializzate, efficienti e innovative d'Europa».

«Dobbiamo essere orgogliosi dei risultati che insieme abbiamo conseguito: facendo leva sulle nostre origini e sulla nostra cultura, abbiamo posto le basi per poter costruire un futuro ancora ricco di traguardi, potendo contare su una forte leadership e un'invidiabile reputazione», ha aggiunto Bazoli. Che, davanti ai soci aprendo i lavori assembleari, ha formulato un augurio ben preciso per il futuro della banca: ««Non c’è fretta, non ci sono minacce. Ma la prospettiva di Intesa Sanpaolo deve essere l’Europa, dove mi auguro che possa rafforzare la sua presenza: possiamo permetterci di essere ambiziosi».

© Riproduzione riservata