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US Steel alza il tiro contro l’acciaio cinese: gli Usa vietino…

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US Steel alza il tiro contro l’acciaio cinese: gli Usa vietino le importazioni

US Steel alza il tiro contro l’invasione di acciaio «made in China», attraverso un’azione che punta a vietare completamente le importazioni da decine di produttori cinesi. Il gruppo siderurgico, uno dei maggiori negli Usa, con una capacità di 24,4 milioni di tonnellate l’anno, ha depositato un ricorso alla Us International Trade Commission (Itc) sulla base della Sezione 337 del Tariff Act, che protegge i diritti di proprietà intellettuale: una mossa che nel settore dell’acciaio non si vedeva da quasi quarant’anni e che in caso di successo non porterebbe ai “soliti” dazi, ma a conseguenze molto più drastiche.

L’accusa principale che US Steel rivolge a una lunga serie di società siderurgiche cinesi è quella di averle sottratto, mediante l’azione di hackers, segreti industriali frutto di decenni di ricerca. A offrirle l’appiglio è una vicenda del 2014, quando il Dipartimento della Giustizia accusò cinque militari cinesi di cyber-spionaggio, per essersi impossessati di informazioni riservate cusodite da diverse società Usa, tra cui US Steel e Alcoa, e dal sindacato United Steelworkers.

US Steel sostiene inoltre che alcuni produttori e distributori cinesi di acciaio abbiano costituito un cartello sui prezzi e che abbiano aggirato le regole del commercio internazionale con false etichette sui prodotti.

Nel mirino ci sono anche alcuni giganti dell’acciaio cinese, tra cui Hebei Iron & Steel Group, Anshan Iron & Steel Group e Shandong Iron & Steel Group.

«Avevamo detto che avremmo usato ogni strumento disponibile per combattere per scambi equi», ha dichiarato Mario Longhi, presidente e ceo di US Steel. Con il ricorso alla Itc, che ha 30 giorni di tempo per decidere se avviare l’indagine, «proseguiamo il lavoro portato avanti sul fronte delle compensazioni e dell’antidumping» ha aggiunto Longhi.

Il ministero del Commercio cinese ha risposto con un comunicato, in cui auspica che il ricorso venga respinto, poiché le accuse sono prive di fondamento: l’acciaio, si difende Pechino, «è un prodotto maturo» per cui «non esistono dispute sulla proprietà intellettuale».

Negli Stati Uniti l’ultimo ricorso sotto la Sezione 337 nel settore siderurgico risale al 1978: otto società accusarono 35 concorrenti giapponesi esportatrici di tubi in acciaio inox. L’Itc non arrivò a vietare l’ingresso dei prodotti negli Usa, ma intimò a 11 aziende di interrompere le pratiche anti-concorrenziali.

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