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Generali, anche i fondi votano la lista Mediobanca

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Assicurazioni

Generali, anche i fondi votano la lista Mediobanca

Trieste - Assogestioni non sfonda all'assemblea delle Generali. I soci di Trieste hanno archiviato ieri il bilancio 2015 e, al di là di alcune polemiche mediatiche della vigilia, hanno approvato il rinnovo del consiglio d'amministrazione a larga maggioranza, dando appoggio alla lista di maggioranza presentata da Mediobanca. L'assemblea di Generali, così, ha eletto il consiglio di amministrazione per il triennio 2016-2018, il cui numero è stato aumentato da 11 a 13 membri; la lista firmata da Piazzetta Cuccia è riuscita a coagulare il consenso dei soci presenti fra cui una parte dei fondi esteri e ha ottenuto il 67,41% dei voti, eleggendo Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagirone, Clemente Rebecchini, Philippe Donnet, Lorenzo Pellicioli, Ornella Barra, Alberta Figari, Sabrina Pucci (confermati), Paolo Di Benedetto e Diva Moriani (nuovi).
La lista presentata da Assogestioni ha invece ottenuto il 32,15% dei voti, e ha eletto Roberto Perotti e Paola Sapienza. Alla fine dell'assemblea, il nuovo consiglio di amministrazione si è subito riunito per l'attribuzione delle cariche, nonché per la nomina dei comitati interni.

Gabriele Galateri di Genola è stato confermato alla presidenza, Francesco Gaetano Caltagirone e Clemente Rebecchini alla vice presidenza e Philippe Donnet quale group ceo; il cda è stato breve e non era prevista una discussione sull'eventuale incremento della quota nel fondo Atlante. «Per il momento - ha comunque chiarito Donnet - non è previsto un aumento» dell'investimento di Generali nel fondo di stabilizzazione del sistema bancario. Nè è previsto che la compagnia partecipi all'aumento della Popolare Vicenza di cui detiene lo 0,38% del capitale. Poche le modifiche nell'azionariato presente ieri in assemblea a Trieste: il fondo di investimento Blackrock ha leggermente aumentato la propria quota nel capitale, portandolo dal 2,61% al 2,82%, e ha votato a favore della lista di Piazzetta Cuccia. Quasi invariati gli investitori esteri che, saliti al 39% del capitale sociale, si sono presentati all'assise dei soci con il 19,87% dei diritti di voto (20,97% nel 2015). Invariate le quote degli altri grandi soci del gruppo, lette dal presidente Gabriele Galateri di Genola in apertura di assemblea: Mediobanca controlla il 13,21%, Leonardo Del Vecchio il 3,16%, il Gruppo Caltagirone il 3,002%, People's Bank of China il 2,005%. All'assemblea, segnata dalla conferma dei target industriali di distribuzione dei dividendi, si è presentato il 46,827% del capitale.

Nel giorno del debutto di Philippe Donnet nella carica di amministratore delegato e di Alberto Minali in quella di direttore generale - «un'accoppiata di leader vincenti» li ha definiti Galateri -, i soci hanno peraltro approvato il bilancio 2015 e la distribuzione di un dividendo di 72 centesimi per azione. Le indicazioni del management sono state chiare: i target per ora si confermano e si perseguono, ci sarà «un rapporto di fiducia, trasparenza e collaborazione con tuti gli azionisti»,non sono previste acquisizioni estere e la compagnia ha la forza (non solo patrimoniale), di una storia unica (185 anni), di marchio e di orientamento al cliente per offrire garanzie ai soci e agli assicurati. Allo stesso tempo, lo scenario è terribilmente avverso e i vertici sono «coscienti della responsabilità» di 80mila dipendenti. «Le Assicurazioni Generali sono una grande compagnia con una solida strategia, che però ci troveremo a implementare in uno scenario macro-economico e finanziario complesso e che si sta ulteriormente complicando», ha spiegato il ceo Philippe Donnet: il Pil per l'area euro crescerà meno del previsto (1,5%), il mercato azionario solo nel primo trimestre 2016 ha perso in Italia il 13% e in Europa circa il 6 per cento, mentre i tassi sono ai minimi storici, con i rendimenti dei Btp decennali che sono scesi del 45% da giugno 2015 e quelli dei Bund dell'80 per cento.

«Le regolamentazioni poi - ha detto Donnet - stanno diventando sempre più stringenti, da gennaio 2016 è entrato in vigore il modello Solvency II ma già si parla di ulteriori interventi, con l'introduzione di nuovi standard e parametri», e questo «crea nello stesso tempo una maggiore complessità gestionale e dei costi aggiuntivi». Insomma, il gruppo si avvia verso un percorso nuovo, ha detto Donnet di «maggiore disciplina tecnica e gestionale», «che significa fare meglio il nostro mestiere di assicuratori con costi sempre più bassi. Non solo meglio di noi stessi ma anche meglio degli altri». Insomma, la società dovrà agire sui costi e sulla crescita del danni. Una delle chiavi di questo nuovo orientamento del modello di business in un «periodo di bassi rendimenti, destinato a perdurare», ha sottolineato il presidente Gabriele Galateri, è l'innovazione tecnologica su cui Generali sta puntando. Molte le innovazioni, soprattutto sul mercato tedesco della domotica e delle app per la Rc auto. Questa è la via su cui si costruirà il nuovo corso. Così, malgrado i tassi e il rallentamento dell'economia, ha affermato il cfo, Alberto Minali,«confidiamo di poter distribuire un ammontare significativo di dividendi nei prossimi anni».

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