La Banca centrale australiana a sorpresa ha tagliato il tasso d’interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al minimo storico dell’1,75 per cento.
Il dollaro australiano ha subito perso terreno all’annuncio della Reserve Bank e i rendimenti sul debito sovrano sono scesi ai minimi storici. Il governatore Glenn Stevens ha motivato la decisione con la bassa inflazione: «La crescita molto moderata nel costo del lavoro - ha detto - e le pressioni basse sui costi a livello mondiale preludono a prospettive di inflazione inferiori alle nostre previsioni».
La mossa ha spiazzato diversi hedge fund, che all’inizio dell’anno avevano invece scommesso su una rivalutazione del dollaro australiano e che finora avevano avuto ragione grazie all’apprezzamento del 15% dell’«aussie».
Sul fronte della politica di bilancio, il ministro del Tesoro Scott Morrison ha presentato oggi un budget moderatamente espansivo che prevede un aumento del deficit e contiene tagli alle tasse, e aumento della spesa per le infrastrutture. La manovra presenta anche una misura per combattere l’elusione dell’imposta sui profitti aziendali che prevede una tassa punitiva del 40% sugli utili dirottati all’estero.
Il governo guidato da Malcolm Turnbull sarà messo alla prova dalle elezioni politiche in programma il 2 luglio.
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