Finanza & Mercati

Banche, rafforzare e rendere subito operative le nuove regole

  • Abbonati
  • Accedi
IL DECRETO

Banche, rafforzare e rendere subito operative le nuove regole

  • –di GiorgioSantilli

Il fondo Atlante e il decreto sul recupero crediti sono passi importanti verso lo smaltimento delle sofferenze bancarie, come ha riconosciuto a più riprese Bce. Passi avanti non sono ancora svolta, ma per avvicinare le misure a un traguardo concreto, che anche i mercati possano registrare come tale, c'è bisogno di implementarle e dare loro operatività. Dal decreto si deve passare al decollo reale di quel mercato di Npl che è il vero obiettivo.

Il passaggio parlamentare e l'attuazione delle norme legislative, in particolare, sono due momenti che devono servire ad accelerare e rafforzare ulteriormente il percorso intrapreso verso lo smaltimento degli Npl.
Bisogna dare atto al governo di aver mantenuto finora il delicato equilibrio fra debitore e creditore, evitando che l'accelerazione del recupero crediti si ripercuota su imprese provate dalla crisi e il risultato sia -anziché di dare ossigeno all'economia reale per farla ripartire - di bloccare i rubinetti del credito alle imprese. Al tempo stesso bisogna cogliere tutte le potenzialità che le norme messe in campo offrono per cambiare il quadro normativo nel senso dell'accelerazione.
Facciamo qualche esempio. Tra le innovazioni importanti previste nel decreto legge ci sono il «pegno mobiliare non possessorio» - che avvicina il nostro sistema di garanzie mobiliari agli standard internazionali - e l'allargamento del «patto marciano» che consente il trasferimento del bene senza “passare” dal giudice in caso di inadempimento del debitore.

Questi due strumenti sono entrambi fondati sull'accordo fra debitore e creditore. Si era però detto che il «patto marciano» avrebbe potuto riguardare non solo i rapporti di credito futuri ma potesse essere utilizzato anche per i crediti in corso, sottoscritti in passato. Un dettaglio di non poco conto in termini di impatto sullo smaltimento dello stock esistente di Npl e di attese dei mercati. Ma di questa estensione non c'è traccia esplicita nel testo finale del decreto. Si potrà forse interpretare la norma nel senso che sia possibile sottoscrivere oggi accordi ex post di questo tipo, ma un riferimento esplicito all'interno del decreto aiuterebbe a rendere il quadro più chiaro. Se poi, a fronte del «patto» con cui il debitore accetta di ridurre le proprie tutele, le banche fossero disponibili a riconoscere un valore aumentato al bene, usandolo come garanzia di un credito più elevato, si aiuterebbe quel «patto» a produrre i migliori effetti per tutti: più rapidità nel recuperare il credito, aiuto al decollo del mercato degli Npl, più credito all'economia.
Anche sul piano dell'attuazione, il governo può giocare un ruolo decisivo. Si dice nella relazione al decreto che un registro elettronico (previsto dall'articolo 3) contenente un set informativo adeguato sugli Npl darebbe informazioni ai possibili acquirenti e trasparenza al mercato degli Npl, aiutandolo a decollare. Bisogna fare presto.
Il terzo esempio riguarda l'occasione mancata del decreto, l'estensione del rito sommario che consentirebbe di dimezzare i tempi del processo civile per un gran numero di cause. Si dice che la norma sarebbe stata di portata generale e che il decreto non era il veicolo giusto, andando ben oltre l'impatto sul mercato bancario. Il governo ha avuto certamente riguardo del Parlamento e del Quirinale, ma il Parlamento è sovrano in sede di conversione e sarebbe utile per l'economia non perdere questo treno per ridurre ulteriormente i tempi della giustizia civile che proprio ieri il ministro Orlando ha presentato come un successo del governo.

© Riproduzione riservata