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Banco Popolare, sì all’aumento di capitale per fusione con Bpm. Saviotti: «L’alternativa che non c’era»

Via libera dei soci del Banco Popolare, con una larghissima maggioranza, all'aumento di capitale da un miliardo, che prepara la fusione con Bpm. Nell'assemblea straordinaria hanno votato a favore oltre 18mila soci, mentre sono stati 120 i contrari e 37 gli astenuti.

“L'aumento di capitale è la 'conditio sine qua non' posta dalla Bce per realizzare la fusione con Bpm”, aveva detto l’amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, aprendo il suo intervento all'assemblea dei soci del Banco Popolare, riunita oggi a Verona per approvare l'aumento di capitale. “Banco Popolare e Bpm - ha aggiunto Saviotti - non è la coppia dell'anno ma la coppia del decennio ed è la più importante operazione di integrazione dopo la fusione Intesa San Paolo e una volta a regime potrà eguagliare i successi di Intesa San Paolo”.

L'aumento di capitale da un miliardo di euro del Banco Popolare, sottoposto oggi al voto dell'Assemblea dei soci, passaggio obbligato per l'operazione di fusione con Bpm, per l'ad Pier Francesco Saviotti ha due obiettivi fondamentali: “assicurare al nuovo gruppo, coerentemente con il ruolo che andrebbe a ricoprire nel mercato italiano quale terza banca del Paese, una forte posizione in termini di capitale e qualità degli attivi. In linea con la 'best practice' italiana ed europea e in grado di fronteggiare anche un contesto finanziario europeo”. “Poi - ha continuato Saviotti - consentire al nuovo gruppo di raggiungere fin dalla sua nascita, nella prospettiva di un piano di più rapida riduzione dei crediti deteriorati, un livello di copertura dei crediti allineato ai più elevati standard del sistema bancario nazionale”. “Inoltre - ha aggiunto - il rafforzamento patrimoniale potrà consentire al Banco Popolare di affrontare uno scenario di mercato che si preannuncia particolarmente sfidante, mantenendo al contempo un'adeguata capacità di investimento e supporto alle attività commerciali”.

Pier Francesco Saviotti, Ad di Banco Popolare parlando all'assemblea dei soci, ha sottolineato che “la nostra posizione patrimoniale è già forte, con l'aumento di capitale da un miliardo il Cet1 (fully phased) del Banco salirà al 14,6%”. La struttura dell'operazione avverrà per fusione propria, ossia attraverso la costituzione di una Newco e contestuale trasformazione in Spa. Ci sarà lo scorporo delle attività di banca retail (nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese) in una banca-rete Bpm Spa, sottoposta a direzione e coordinamento della Nuova capogruppo.

I numeri del nuovo gruppo
Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione tra Banco Popolare e Bpm avrà 4 milioni di clienti e 2.500 filiali, un totale attivo di 171 miliardi di euro, con una raccolta diretta pari a circa 120 miliardi a fronte di impieghi stimati in 113 miliardi. La raccolta indiretta ammonterà a circa 105 miliardi, di cui 56 miliardi gestita. “Sarà il terzo gruppo bancario italiano - ha sottolineato l'ad Pier Francesco Saviotti -, con una quota di mercato nazionale superiore all'8% e una quota di mercato nel Nord Italia dell'11%.”. Un gruppo - è stato evidenziato - con leadership di mercato nelle regioni più ricche del Paese: primo in Lombardia con una quota del 15,5%, terzo in Piemonte, Veneto e Toscana, secondo in Liguria, quarto in Emilia Romagna”. E con la leadership di mercato nelle province di elezione, tra cui Milano, Verona, Novara, Bergamo, Lodi e Lucca.

La tempistica della fusione tra Banco Popolare e Bpm prevede entro metà maggio l'approvazione del Piano industriale da parte dei Cda, la presentazione dell'istanza all'Autorità di vigilanza e la presentazione ai mercati. A fine mese l'avvio dei cantieri d'integrazione. Entro fine luglio la presentazione del progetto di integrazione ai rispettivi Consigli, cui seguirà - entro 90 giorni - il rilascio delle autorizzazioni all'operazione da parte dell'Autorità. Le Assemblee straordinarie dei soci per l'approvazione della fusione, la trasformazione in Spa e lo statuto della Nuova Capogruppo sono previste tra fine settembre e inizio ottobre. A novembre 2016 infine ci sarà la stipula dell'atto e l'efficacia della fusione.

La partecipazione all’assemblea
Sono 2031 i voti presenti, 12.810 comprese le deleghe, all'assemblea straordinaria dei soci del Banco Popolare, che si sta svolgendo a Verona. Sono in corso gli interventi dei soci, dopo la relazione dell'Amministratore delegato, Pier Francesco Saviotti, che ha fornito le prime indicazioni sul novo gruppo che sortirà dalla fusione tra il Banco e Bpm: “Diventerà l'alternativa che non c'era” ha detto. “Potrà garantire - ha spiegato Saviotti - sviluppo sulle imprese italiane di medio-grandi dimensioni, facendo leva su posizionamento geografico, network di clienti già attivo, somma delle competenze dei due Gruppi nell'Investment Banking, costituzione di una Divisione Coriporate esclusivamente dedicata al segmento”. Quello che sarà il terzo gruppo bancario italiano assicurerà “presidio del mercato delle famiglie e delle Pmi attraverso le Divisioni commerciali territoriali e Bpm”. Previsto un programma di cessioni di sofferenze finalizzato ad accelerare la riduzione dello stock, minimizzandone gli impatti economici e patrimoniali. Il Piano Industriale Congiunto punta a far divenire la Newco leader nel Private banking, mettendo in comune le diverse competenze del gruppo, e attraendo ulteriori competenze dal mercato.

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