
In linea con le attese del mercato i conti del primo trimestre 2016 della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che a fronte di ricavi e margini leggermente inferiori alle stime del consensus può vantare una qualità del credito migliore del previsto. L'istituto ha chiuso il primo trimestre del 2016 con un utile netto di 31 milioni (contro i 33 milioni attesi dagli analisti) , in calo del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il margine di intermediazione è sceso del 9,3% a 489,6 milioni, con margine di interesse a 296,8 milioni (-5,5%) e commissioni nette a 177,1 milioni (-1,2%). In aumento del 4,84% a 323,9 milioni i costi operativi, per un rapporto cost/income salito al 66,1 per cento. L'utile del periodo sarebbe stato di 40,1 milioni al netto del contributo 2016 per il Single resolution fund.
Le rettifiche su crediti sono scese del 19% a 121,5 milioni, per un costo del credito annualizzato pari a 104 punti base, contro i 162 punti base del 2015 e i 110 punti base previsti dal mercato. Quanto agli aggregati patrimoniali, i crediti verso la clientela sono saliti dello 0,8% da fine 2015 a 44 miliardi, mentre la raccolta diretta si è attestata a 46,4 miliardi (-1,8%). Il coefficiente Common equity tier 1 `fully phased´ è all'11,48 per cento.
Quanto alle prospettive sull'intero 2016, l'istituto sottolinea che il previsto calo del costo della raccolta, il contributo positivo della componente commissionali ai ricavi, il calo del costo del personale e il miglioramento del costo del credito dovrebbero «sostenere le
prospettive di redditività ordinaria del gruppo».
Vandelli: «Unipol può essere importante azionista, ma no interesse per Unipol Banca»
Durante la conference call di presentazione della trimestrale, l'a.d. Alessandro Vandelli ha poi commentato i rapporti tra l'istituto e il gruppo Unipol. «Unipol è un importante partner strategico di Bper - ha notato - Abbiamo anche Arca Vita dove Unipol ha il 70% e noi il 20%, quindi è una relazione strategica per noi e pensiamo che Unipol potrebbe essere un importante anchor investor nella nostra base azionaria». Vandelli ha tuttavia escluso ogni ipotesi di incorporazione di Unipol Banca: «Unipol Banca non è sul tavolo - ha chiarito - non c'è interesse di Bper in Unipol Banca ed è impossibile immaginare ogni presenza di Unipol nella nostra base azionaria solo attraverso Unipol Banca». Quanto al tema generale della creazione di un nocciolo duro di azionisti prima della trasformazione in Spa, il banchieri ha poi notato: «Abbiamo ricevuto conferma che alcuni azionisti stanno lavorando per aumentare le quote nella nostra banca. Ci sono anche fondazioni che hanno
interesse a investire in Bper - ha aggiunto - e pensiamo potremo essere un buon investimento per le fondazioni». Comunque, ha concluso Vandelli, «la trasformazione in Spa sara' probabilmente in ottobre e quindi abbiamo tempo per completare questo processo».
«Aperti a fusioni ma non dove il rischio è troppo alto»
Sul fronte del consolidamento del settore, infine, Vandelli ha confermato che Bper è «aperta a discutere ogni possibile combinazione con altri gruppi bancari italiani perché pensiamo che in questo ambiente dove è molto difficile confermare il livello dei
ricavi sia importante aumentare le dimensioni». L'a.d. ha tuttavia precisato che l'istituto non valuterà situazioni in cui «il rischio è troppo alto».
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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