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Ansaldo Sts, Hitachi vince la battaglia in assemblea

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Ansaldo Sts, Hitachi vince la battaglia in assemblea

  • –Raoul de Forcade

È stata lunga e combattuta, ieri, l’assemblea di Ansaldo Sts,che ha visto scontrarsi Hitachi Rail, azionista al 50,4% dell’azienda, e il fondo Elliot (col 20,6%), che si è opposto con forza all’elezione del nuovo cda proposto dai soci giapponesi. Alla fine l’assemblea ha approvato a maggioranza il bilancio 2015 e nominato il nuovo consiglio, composto da 9 membri, che resterà in carica per il prossimo triennio. Hitachi ha eletto 6 membri, tra i quali il presidente Alistair Dormer ed Andrew Barr, che sarà il nuovo ad e verrà nominato dal board lunedì prossimo. Gli altri quattro consiglieri in quota Hitachi sono Katherine Jane Mingay, Katharine Rosalind Painter, Mario Garraffo e Alberto De Benedictis .

Tre consiglieri, cioè Giuseppe Bivona, Rosa Cipriotti e Fabio Labruna, vanno invece ai soci di minoranza. Tra i quali figurano Elliot, rappresentato ieri da Giampiero Succi, dello studio Bonelli Erede, e altri due fondi che hanno avversato l’Opa di Hitachi per Ansaldo: Bluebell partners (sotto il 2%) e Amber capital (con il 2,38%). Insieme questi azionisti (comprese alcune opzioni aggiuntive di Elliot) controllano circa il 30% di Sts.

Forti di questo peso, i fondi hanno chiesto, nel corso dell’assemblea, che Dormer si facesse da parte come nuovo presidente e fosse eletto, invece, Bivona alla guida del cda. Proposta che l’assemblea ha respinto votando a maggioranza per la conferma del presidente.

I fondi, che da tempo rilevano una sottovalutazione del valore di Sts nella cessione a Hitachi, hanno contestato Dormer e Barr: Succi ha sostenuto che siano «in conflitto d’interessi in base all’articolo 2390 del codice civile», che di fatto impedisce di assumere la carica di amministratori a manager di imprese concorrenti. Dormer ha replicato che «l’azienda soddisfa tutti requisiti legali per evitare il conflitto d’interessi» e poi che «Barr ha dato le dimissioni da ogni ruolo nel gruppo Hitachi ».

Succi ha anche affermato che è «essenziale che siano da subito approntati e messi in piedi specifici presidi di governance per evitare che Hitachi, che è anche un concorrente diretto, possa spogliare di valore Ansaldo Sts». Un concetto, questo, più volte sottolineato ieri dal rappresentante del fondo . E al quale Hitachi risponde sostenendo che le accuse di concorrenza e sovrapposizioni tra Hitachi e Ansaldo non sono fondate, in quanto le società operano in mercati diversi e con differenti prodotti. A maggiore conferma di questa tesi, ragionano i giapponesi, c’è il fatto che l’operazione è stata, a suo tempo, approvata dalle autorità di controllo di Usa, Ue, Cina e Corea.

L’assemblea di Ansaldo ha anche approvato la proposta di distribuzione di un dividendo a 0,18 euro per azione all’unanimità, quindi anche con il voto di Hitachi che, in precedenza, avendo alzato proprio di 0,18 euro il prezzo dell’Opa, aveva lasciato intendere di essere orientata a votare no al dividendo (anche in questo fortemente contestata da Elliot). Alla fine Hitachi ha accolto «con favore la nomina del nuovo cda» e ha ribadito «il suo impegno nel collaborare con Ansaldo Sts e il suo cda».

La giornata ha anche registrato il commiato dell’ad uscente di Sts, Stefano Siragusa, il quale ha sottolineato di lasciare un’azienda «molto più solida» di quanto «non lo fosse tre anni fa» e che non «c’erano più le condizioni per rispondere al mandato che questa assemblea mi aveva affidato ovvero far crescere l’azienda, generare profitti, garantire la prosperità e la stabilità industriale e occupazionale a livello globale delle nostre sedi produttive italiane, tutelando nel contempo gli interessi di tutti gli azionisti e della comunità in cui noi operiamo».

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