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Alfa e Maserati, cambio al vertice

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Alfa e Maserati, cambio al vertice

  • –Andrea Malan

Fiat Chrysler cambia il vertice di Alfa Romeo e Maserati in piena fase di lancio della Giulia e del Suv Levante. Harald Wester, da anni alla guda di Alfa Romeo e Maserati oltre che dell'intero settore tecnico del gruppo, viene sostituito con effetto immediato, nei ruoli di responsabile dei due marchi sportivi, dal canadese Reid Bigland. Wester rimane Chief technology officer di Fca. Sia Bigland che Wester continueranno a far parte del Group Executive Council (Gec), il più elevato organo decisionale a livello di management di Fca.

«Sono grato ad Harald per il lavoro svolto negli ultimi anni nel creare una solida struttura tecnica per i nostri due marchi premium, lavoro culminato nei recenti lanci del Maserati Levante e dell'Alfa Romeo Giulia. È ora giunto il momento di indirizzare i nostri sforzi verso l'espansione commerciale a livello globale di questi due marchi e sono convinto che Reid sia la persona migliore per portare a termine questa missione» afferma nel comunicato di Fca Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo.

Bigland è uno dei manager emergenti di Fca: il 48enne connazionale di Sergio Marchionne è entrato in Chrysler quando l’azienda era ancora controllata dalla Daimler e dopo l’arrivo di Fiat ha scalato i gradini della gerarchia, occupando fra l’altro i ruoli di responsabile delle Vendite di Fca negli Usa e amministratore delegato di Fca in Canada, ruoli che manterrà. Il tedesco Wester, arrivato a Torino nel 2004, è uno dei manager di Fca di origine Fiat e uno dei fedelissimi di Marchionne; era alla guida di Alfa Romeo dal gennaio 2010 e di Maserati dal 2008.

L'avvicendamento al vertice dei due marchi sportivi, in un momento decisivo per il rilancio di entrambi, è tutt'altro che normale; Wester paga i ritardi nel lancio della Giulia dovuti a problemi tecnici, lo sviluppo dell’intera piattaforma costato - ha detto di recente Marchionne - molto più del previsto, e per quanto riguarda Maserati la frenata delle vendite che, dopo il boom del 2014, sono scese l'anno scorso e ancora all'inizio di quest'anno, costringendo lo stabilimento di Grugliasco alla Cassa integrazione.

Sia Alfa Romeo che Maserati attraversano momenti delicati: la prima sta portando sul mercato la Giulia, a quasi un anno dalla presentazione, e vedrà il debutto del secondo modello del piano di rilancio (il Suv Stelvio) tra la fine di quest’anno e i primi del 2017; il secondo è alle prese con il lancio del Levante che, prodotto a Mirafiori, rappresenta il debutto nel segmento dei Suv e dovrebbe (da piano) spingere le vendite verso quota 75mila.

Proprio il bilancio civilistico di Maserati spa, consultato dal Sole 24 Ore, si è chiuso nel 2015 con una perdita netta di quasi 87 milioni di euro contro l’utile di 100 milioni del 2014, su un fatturato sceso da 2,64 a 2,13 miliardi di euro (i ricavi per vendite di auto sono scesi da 2,3 a 1,7 miliardi). Il bilancio consolidato di Fca NV riporta per Maserati un giro d’affari di 2,41 miliardi di euro (da 2,77 miliardi) e un utile operativo (Ebit adjusted) di 105 milioni, in calo dai 275 dell’anno precedente. Nel perimetro della Maserati spa è incluso lo stabilimento di Modena, che produce Granturismo e Grancabrio, ma non quello di Grugliasco da cui escono le berline Ghibli e Quattroporte; Maserati acquista queste ultime dalla capogruppo Fca Italy (l’ex Fiat Auto) e poi le rivende in tutto il mondo tramite una serie di filiali commerciali. Il numero di vetture consegnate nel 2015 è sceso da 40mila a poco più di 29mila (-27%) a causa essenzialmenet del crollo nei due maggiori mercati: gli Usa (-42%) e la Cina (-46%); le consegne in Europa sono invece salite del 5% a 5.300 unità.

Ieri il titolo Fca ha recuperato oltre il 3% a 6,215 euro dopo lo scivolone di lunedì seguito alle voci sul dieselgate in Germania.

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