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Italcementi, arriva il via libera Ue

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Italcementi, arriva il via libera Ue

  • –Marigia Mangano

La Commissione europea ha dato il via libera all’acquisizione del gruppo italiano Italcementi da parte del suo concorrente tedesco HeidelbergCement. Ma a una condizione: l’approvazione è subordinata alla vendita, da parte di HeidelbergCement, dell’insieme delle attività di Italcementi presenti in Belgio. Con l’ottenimento del nulla osta da parte della Commissione europea il passaggio del gruppo italiano ai nuovi azionisti tedeschi sembra dunque ormai vicino. Manca infatti solo l’autorizzazione dell’Antitrust americano, condizione essenziale per il perfezionamento dell’acquisizione di Italcementi da parte di HeidelbergCement. L’impressione è che il via libera potrebbe arrivare entro l’estate. Forse anche a giugno, riferiscono alcune fonti. Si tratta, dunque, di qualche settimana. Ma solo allora la fusione tra HeidelbergCement e Italcementi potrà concretamente essere avviata. E nelle casse della Italmobiliare della famiglia Pesenti entreranno 1,7 miliardi di euro, quanto basta per farne una della holding più liquide di piazza Affari .

La variabile “tempo”, e con essa l’ottenimento di tutte le autorizzazioni reletive alla vendita di Italcementi entro giugno, è cruciale per la futura campagna acquisti di Italmobiliare. Non foss’altro perché, secondo quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, proprio il perfezionamento della vendita del gruppo attivo nella produzione di materiali per l’edilizia(e con esso la certezza di un incasso importante), potrebbe incrociarsi con un’altra partita, tutta italiana, che riguarda gli assetti di Rcs Mediagroup. In una intervista rilasciata a Bloomberg, il consigliere delegato Carlo Pesenti, sul tema Rcs e in merito a un eventuale coinvolgimento della controllata Italmobiliare, è stato chiaro: «Il settore dei media sta subendo una profonda trasformazione - ha dichiarato - ma al momento abbiamo altre priorità e non ci sono piani per investire cassa su questa partita, non è il momento giusto». Vero. Manca la chiusura dell’operazione di vendita di Italcementi. E manca l’assegno di 1,7 miliardi di euro da “investire” che sarà pagato dal concorrente tedesco. Ma se le condizioni dovessero cambiare, come si muoverà la Italmobiliare della famiglia Pesenti sul fronte dell’editoria?

Secondo quanto ricostruito dal Sole24 Ore il dossier Rcs è sul tavolo di Italmobiliare da molto tempo. Tant’è che la famiglia analizzò la questione dopo l’annuncio della Fca di John Elkann di voler uscire dal gruppo editoriale, vendendo i titoli sul mercato. Non se ne è fatto nulla. Nel frattempo, però, il gruppo editoriale che edita il Corriere della Sera è finito al centro di offerte concorrenti, quella lanciata da Urbano Cairo e quella più recente annunciata dalla cordata guidata da Investindustrial e partecipata da Mediobanca, UnipolSai, Pirelli e Diego Della Valle. In pratica, nel giro di qualche mese sono cambiati equilibri e valori in gioco. Da qui la decisione, complice anche i tempi di chiusura della vendita di Italcementi, di congelare per il momento tutto. Partita chiusa, dunque? Dipenderà da diversi fattori. Certo è che l’intervento di Pesenti, riferiscono alcune fonti, se e quando le condizioni saranno mature, sarà fatto nell’interesse di tutti gli azionisti del Corriere.

Nel frattempo, però, vanno avanti anche altre operazioni in casa Italmobiliare. La famiglia Pesenti è infatti vicina all’ingresso nella Sgr fondata da Claudio Sposito, per il quale ci vorrà il via libera di Banca d’Italia, e punta a riaprire la raccolta del fondo Clessidra Capital Partner III per portarla da 500 a 800 milioni di euro. «Clessidra è stata un’inattesa opportunità di accelerare la trasformazione di Italmobiliare», ha spiegato Pesenti nell’intervista a Bloomberg. Oggi l’imprenditore bergamasco sarà a Londra per ottenere l’approvazione da parte degli investitori del fondo di Clessidra Capital Partner III all’acquisto delle quote. «Sono sempre stato orientato al cambiamento e questo era il momento giusto per farlo - ha aggiunto Pesenti - Clessidra era un’opportunità inattesa per accelerare la trasformazione di Italmobiliare».

Quanto a Italmobiliare, resterà quotata e investirà in partecipazioni di minoranza di società quotate europee e statunitensi che generano alti flussi di cassa e dividendi stabili, oltre a puntare al controllo di piccole società ad alto potenziale di crescita. Un portafoglio dunque diversificato dove forse, con tutti i condizionali del caso, potrà esserci spazio anche per l’editoria.

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