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Petrolio giù, vola il debito delle major a 383 miliardi di dollari

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oro nero

Petrolio giù, vola il debito delle major a 383 miliardi di dollari

Il calo del greggio ai minimi storici ha fatto lievitare, nel giro di soli 12 mesi, i debiti netti delle 15 principali compagnie petrolifere occidentali di ben 97 miliardi a 383 miliardi di dollari (al 31 marzo scorso). È quanto riporta il Financial Times, sottolineando che questo trend potrebbe determinare un taglio di posti di lavoro e di investimenti così come una riduzione dei dividendi e la realizzazione di possibili operazioni difensive di M&A. Un ruolo significativo nell'incremento dei debiti è stato giocato da Royal Dutch Shell, che ha sborsato 19 miliardi di dollari cash per rilevare l'anno scorso Bg Group, ma anche le passività nette di ExxonMobil sono lievitate in 12 mesi da 27,6 a 38,3 miliardi e quelle di BP da 24,6 a 30,6.

L’ANDAMENTO DEL PETROLIO
Quotazioni Wti da inizio anno

Non solo, argomenta il quotidiano londinese, l'aumento dei debiti e le aspettative sempre più basse per i prezzi del petrolio hanno portato anche ai downgrade da parte delle agenzie di rating: Exxon, per esempio, il mese scorso ha perso la prestigiosa tripla A di Standard & Poor's. «Il mini barile è un grosso problema e non solo per le piccole compagnie petrolifere», ha sottolineato Jason Bloom, direttore della ricerca sulle commodity per Invesco PowerShares.

Altro tema, poi, è quello dei dividendi, che molti gruppi petroliferi si sono impegnati a mantenere elevati nel tempo, a dispetto del consistente deprezzamento del greggio. «In questo caso, per mantenere le promesse bisognerà tagliare sugli investimenti», fa notare l'economista Philip Verleger.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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