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Il (nodo) Roberto Cavalli nel portafoglio Clessidra

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Il (nodo) Roberto Cavalli nel portafoglio Clessidra

  • –Laura Galvagni

Il passaggio di consegne con l’ascesa di Italmobiliare nel capitale di Clessidra si realizzerà nelle prime settimane di settembre. La famiglia Pesenti prenderà così il controllo del fondo di private equity e degli asset che negli anni la sgr ha rilevato. Tra questi c’è un piccolo portafoglio, costruito nel periodo tra il 2013 e maggio 2015, concentrato sul settore del lusso. E all’interno di questa nicchia c’è un asset, Buccellati, in fase di valorizzazione, tanto che Clessidra ha concesso un’esclusiva di breve durata a Richemont, e un altro, Roberto Cavalli, che potrebbe invece riservare qualche grattacapo.

Quando Clessidra a maggio 2015 ha deciso di rilevare la casa di moda dal fondatore salendo al 90% del capitale di Roberto Cavalli spa attraverso la newco Varenne 3, il fondo era perfettamente consapevole che l’azienda necessitava di una ristrutturazione profonda. La cura, tuttavia, sembra essere appena all’inizio. Il bilancio dello scorso esercizio fotografa infatti una situazione abbastanza complessa. La società, per la verità, ha chiuso i conti con profitti assai rotondi, più o meno 53 milioni di euro ma gli utili sono stati esclusivamente il frutto di una partita straordinaria. Per comprendere meglio, Roberto Cavalli spa, a fronte di 148,5 milioni di ricavi (in discesa rispetto ai 183 milioni dell’anno precedente), ha registrato a livello consolidato un margine operativo lordo negativo per 43,4 milioni (-5 milioni nel 2014), complici circa 192 milioni di costi della produzione (188 milioni l’anno precedente). A fare la differenza è stata dunque la cessione di un immobile di pregio a Parigi che è valsa una plusvalenza di 141,3 milioni di euro. Abbastanza per sistemare l’ultima riga di bilancio e per fare un po’ di scorta di liquidità. Guardando infatti i conti d’esercizio del Gruppo Cavalli a fronte di ricavi per 179 milioni, un ebitda negativo per 1,6 milioni e utili per 32,7 milioni(grazie sempre all’immobile di Parigi), la posizione finanziaria netta è passata da un dato negativo di 41 milioni a un valore positivo di 74,5 milioni. Denari che, si immagina, verranno impiegati per rilanciare il marchio e la società. Anche se, merita venga ricordato che, stante la fusione di Varenne 4, il veicolo con cui inizialmente è stata rilevato il 100% di Roberto Cavalli, in Roberto Cavalli spa ora risultano essere in capo alla casa di moda le obbligazioni ancora esistenti nei confronti del venditore: più o meno 19 milioni di prezzo differito (da pagarsi in 10 anni in rate trimestrali) e massimi 49 milioni di earn out da liquidarsi solo nel caso in cui vengano raggiunti determinati livelli di rendimento frutto di specifici eventi di liquidità.

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