Tutto pronto per il debutto in Borsa della nuova Italiaonline, frutto della fusione con Seat Pagine Gialle. «Potrebbe essere lunedì», ha spiegato ieri il ceo Antonio Converti ricordando però come l’ultima parola, attesa a questo punto in settimana, spetta alla Consob. «Non appena avremo l’ok – ha precisato Converti – eseguiremo l’accorpamento delle azioni, con un rapporto di conversione di mille a uno».
Mille azioni Seat per una Italiaonline. Così, con questa valorizzazione da “penny stock” le azioni di Seat Pg quotate a Milano si apprestano a cambiare nome. E così il nome Seat – che richiama a una storia di 91 anni e che vanta 19 anni di trascorsi in Piazza Affari, con titoli anche sopra i 7 euro – sta per finire nel cassetto dei ricordi (mentre Pagine Gialle rimarrà come brand commerciale).
Stabilizzazione dei ricavi al 2018 (con marginalità che dovrà salire dall’attuale 10% al 25-30%); nuove acquisizioni; vendita della directory 1254 che sarà annunciata a breve; prodotti pensati per le Pmi italiane e per favorirne l’impegno sul fronte della comunicazione e della pubblicità online. Il menu per i prossimi mesi della nuova società frutto del “reverse merge” fra Italiaonline e Seat Pg (incorporazione dell’internet company in Seat Pg) è ricco ed è stato al centro ieri dell’evento di presentazione, a Piazza Affari, del nuovo brand e degli obiettivi strategici della società. Nel carnet del resto ci sono marchi di tutto rispetto: Libero, Virgilio, SuperEva, Pagine Gialle, Pagine Bianche, Tuttocittà. «Dall’integrazione – ha spiegato Converti – nasce una nuova realtà industriale italiana, con la mission di essere la guida delle piccole e medie imprese, sfruttando tutte le potenzialità che il digitale può consentire al loro business».
Se fosse nato nel 2015 il nuovo gruppo avrebbe avuto un fatturato aggregato di 450 milioni di euro (80 milioni dalla pubblicità online e il resto dall’attività e dagli “elenchi”), 1.250 impiegati e mille agenti sul territorio. Post-fusione l’azionista di maggioranza sarà sempre Naguib Sawiris – cui fa capo già ora Italiaonline – tramite Libero Acquisition, con il 58,82%, mentre i fondi Avenue Capital e Golden Tree avranno rispettivamente il 13,88% e il 16,22% per cento. In Borsa sarà così quotato solo l’11 per cento. «Il flottante è un po’ pochino. Il nostro obiettivo sarà allargarlo», ha ammesso Converti precisando che con una disponibilità di cassa di 120 milioni di euro, Italiaonline guarda anche a possibili acquisizioni: «Ci stiamo lavorando, ma i target dovranno essere sinergici». Potrebbe essere Dada, oggi controllata sempre da Sawiris? «No comment» da ordinanza come risposta.
Con il suo colorato “punto digitale” – come nuovo logo – creato dal brand architect newyorkese Amir Fayo, quella che «sarà la più grande internet company italiana» punta comunque soprattutto a fare breccia nelle Pmi. «Se si considera che in Italia le aziende di piccole e medie dimensioni sono 3,7 milioni – ha spiegato l’ad – con le nostre 234mila aziende clienti possiamo ancora crescere in termini di penetrazione». A luglio il primo passo, «con un prodotto innovativo per il mercato italiano sulla gestione della presenza digitale delle imprese». Ma un appuntamento importante sarà anche nel 2017 quando saranno offerti servizi in cloud alle Pmi grazie all’apertura, prevista per la fine di quest’anno a Siziano (Pavia), del più grande data center in Italia, costruito dalla Supersnap di Sawiris i cui datacenter sono già operativi in Usa (Las Vegas e Reno). «Noi – ha detto Converti – saremo i primi clienti».
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