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Microsoft ha 100 miliardi ma compra LinkedIn a debito per pagare meno tasse

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Microsoft ha 100 miliardi ma compra LinkedIn a debito per pagare meno tasse

(Reuters)
(Reuters)

Microsoft ha in cassa 100 miliardi. Tanti dollari per acquistare LinkedIn non una, ma quattro volte. Eppure per finanziare l’acquisizione più importante della sua storia aziendale ha fatto sapere che ricorrerà al debito. Emissioni di bond, garantite quanto vuoi, che serviranno per chiudere l’affare con il network professionale, oppure indebitamento bancario. Ma perché indebitarsi quando hai in cassa abbastanza dollari per comprarci quello che vuoi? Semplice. Il 97% della cassa di Microsoft è all’estero. E il gigante di Redmond dovrebbe pagarci il 40% di imposte - combinato di tasse federali e locali - per far rientrare negli States parte dei miliardi spostati nelle sussidiarie estere con fiscalità di favore.

Le grandi aziende americane espatriano per risparmiare sulla tassazione del 35% imposta dal governo federale sugli utili aziendali. Ma ultimamente con le nuove regole imposte dall’amministrazione Obama l’inversione fiscale, ovvero la delocalizzazione per pagare meno imposte è diventata una missione quasi impossibile.

Solo qualche settimana fa è saltata la maxi-fusione da 160 miliardi tra Pfizer e Allergan, con nuova sede prevista a Dublino, grazie ai nuovi limiti introdotti dal Tesoro Usa per le fusioni tra società americane e società straniere per ragioni fiscali. Tuttavia le grandi società della corporate America le studiano tutte per evitare di pagare. Così, ad esempio, i bond o i prestiti bancari vengono preferiti ad altri mezzi per finanziare le M&A, anche se i soldi ci sono. Tanto più in un momento di tassi straordinariamente bassi, com’è quello attuale.

Microsoft nell’ultima trimestrale parla di 102,8 miliardi di profitti non tassati controllati dalle sue sussidiarie offshore. Ma il gigante tech non è il solo. Sotto le due amministrazioni Obama, periodo dal 2009 fino al 2015, il tesoretto di utili delle multinazionali Usa finito all’estero è raddoppiato fino a 2,4mila miliardi di dollari, secondo le stime di Citizens for Tax Justice. Nel 2015 Pfizer ha dichiarato utili non rimpatriati per più di 193 miliardi di dollari. Apple oltre 20 miliardi, General Electric 104 miliardi, Google 58 miliardi e Goldman Sachs 28 miliardi. Tutto il mondo è paese.

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