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Mps, più corporate per Capital services

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Obbligazioni

Mps, più corporate per Capital services

Più emissioni di minibond, più operazioni di finanza straordinaria, più consulenza alle imprese. C’è tutto questo nei piani di crescita di Mps Capital Services, la banca dedicata al servizio Corporate e Investment del gruppo Monte dei Paschi di Siena. Specializzata nel supporto finanziario ad aziende e istituzioni, 360 dipendenti suddivisi su tutto il territorio nazionale, la realtà guidata dall’amministratore delegato Sergio Vicinanza è nota al mercato soprattutto per essere leader nel mercato dei titoli di Stato, tanto da essere risultata prima nella graduatoria degli specialist dei Btp nella classifica stilata lo scorso anno dal Tesoro.

Ora però, anche alla luce del significativo ridimensionamento dei volumi sul primario e collocamento sulla rete, complice la pressione competitiva del risparmio gestito, il gruppo punta a rafforzare le altre gambe su cui poggia il business. A partire dalla divisione Investment banking, dove la banca è presente su più segmenti, dall’assistenza alla clientela per l’accesso al mercato dei capitali azionari al reperimento di fonti alternative all’indebitamento bancario. «Sempre più spesso il comparto dovrà affrontare una progressiva disintermediazione bancaria, per questo dobbiamo cavalcare il cambiamento – spiega Vicinanza, che è anche responsabile direzione corporate e investment banking di Mps –. Ecco perché guardiamo con interesse ad esempio al segmento dei minibond e in generale a quello delle obbligazioni emesse da pmi, in cui ci vogliamo porre come un possibile partner per le aziende». Proprio nel settore dei minibond fino ad oggi Mps Capital Services ha curato «una quindicina di emissioni e vogliamo crescere: contiamo di focalizzarci su un taglio più elevato, con emissioni da 10 a 50 milioni ciascuna, collocamenti che possono registrare l’interesse di investitori istituzionali». Un mercato, quello delle obbligazioni di piccole e medie aziende, che per ora rimane di nicchia. L’attuale politica espansiva Bce, con tassi rasoterra o addirittura negativi, del resto non spinge le aziende a prediligere questi strumenti. Tuttavia i minibond sono strumenti che vanno nella «direzione giusta perché consentono di migliorare le asimmetrie informative tra banca e impresa e inducono l’azienda a rilasciare più frequentemente informazioni certificate», dice il manager.

L’altra direttrice su cui la banca intende crescere è quella relativa alla finanza Corporate che, al contrario del trend registrato dalla finanza ordinaria, sta risentendo positivamente dei primi segnali di superamento della crisi internazionale. Negli ultimi mesi è dunque ripartito il credito ad aziende di rilievo. Segnali di risveglio arrivano dal “corporate finance” – che comprende finanza di progetto, finanza per acquisizioni e finanza strutturata -, segmento in cui Capital Services è andata oltre gli obiettivi di budget nel 2015, sia in termine di stipule (+97,5%) sia in termini di erogazioni (+48,2%), grazie a infrastrutture, energie rinnovabili ed utilities. Ma l’obiettivo è sviluppare i proventi derivanti dalla sindacazione del debito. «Contiamo di affermarci nell’ambito dei finanziamenti in pool, così come intendiamo migliorare nell’attività di supporto alle acquisizioni nel segmento mid corporate, mantenendo così una posizione rilevante nel cosiddetto credito specializzato - conclude Vicinanza – anche con aziende di grandi dimensioni».

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