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Vigilanza bancaria, scontro sulla governance

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Vigilanza bancaria, scontro sulla governance

  • –Alessandro Merli

FRANCOFORTE

Si è dimesso prima della scadenza del mandato uno dei membri del Consiglio di vigilanza bancaria nominati dalla Banca centrale europea. Sirkka Hamalainen, la prima donna governatore della Banca centrale di Finlandia e già membro del comitato esecutivo della Bce, era stata nominata all'attuale incarico nel marzo 2014. Le dimissioni sono state confermate al Sole 24 Ore, che ne aveva avuto notizia da diverse fonti monetarie, da un portavoce della Bce, che ha precisato che la signora Hamalainen ha lasciato per “ragioni personali”.

La sua uscita di scena avviene tuttavia con nove mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato e alla decisione non sarebbe estranea la discussione sulla governance del Consiglio di vigilanza, dopo la creazione della supervisione unica sulle banche dell'eurozona, e il ruolo marginale dei suoi componenti “esterni”, come appunto il banchiere centrale finlandese. Il consiglio di vigilanza è retto dalla presidente, la francese Danièle Nouy e dalla sua vice, la tedesca Sabine Lauteschlaeger, quest'ultima in rappresentanza del comitato esecutivo della Bce, e composto anche dai rappresentanti dei 19 Paesi dell'eurozona (26 persone in tutto, in quanto in alcuni Stati membri la vigilanza è divisa fra banca centrale e un altro organo di controllo), oltre ai quattro consiglieri di nomina Bce. Oltre alla signora Hamalainen, sono l'ex direttore generale della stabilità finanziaria della Bce, Ignazio Angeloni, l'ex regolatore delle banche canadesi, Julie Dickson, e l'ex governatore della Banca centrale del Belgio, Luc Coene, quest'ultimo nominato solo lo scorso anno, dopo che il posto era rimasto lungamente vacante. La Bce dovrà ora trovare un sostituto per la signora Hamalainen, un compito che, a giudicare dal tempo che si è reso necessario per la nomina di Coene, potrebbe rivelarsi non facile.

Di fatto, a parte Angeloni, che ha coordinato all'interno della Bce la preparazione della vigilanza unica ed è a tempo pieno a Francoforte, gli altri tre non sembrano avere un ruolo ben definito, anche perché, a differenza del comitato esecutivo della Bce stessa, non hanno deleghe operative. Sono esclusi anche dallo steering committee, di cui fanno parte presidente, vice, Angeloni e cinque rappresentanti di autorità nazionali, fra cui spicca il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Fabio Panetta. Gli altri finiscono per essere una sorta di “consiglieri non esecutivi”, stretti fra la diarchia Nouy-Lautenschlaeger al vertice e i rappresentanti delle autorità nazionali, ma senza la capacità, in ultima analisi, di esercitare molta influenza sulla linea del Consiglio.

Sirkka Hamalainen, 76 anni, ha goduto di un posto di prima fila nell'evoluzione dell'unione monetaria europea: governatore della Banca centrale di Finlandia dal 1992 al 1998, è entrata a far parte del primo comitato esecutivo della Bce dalla creazione della moneta unica, dal 1998 al 2003, insieme a “pesi massimi” come Tommaso Padoa Schioppa e Otmar Issing. Ed era tornata a rivestire un ruolo appunto dal marzo 2014 nel Consiglio di vigilanza, ruolo che è ora terminato anzitempo.

Una recente analisi del centro studi Bruegel sui primi diciotto mesi della vigilanza bancaria unica non risparmia critiche al Consiglio di vigilanza, il cui processo decisionale viene definito “eccessivamente macchinoso”. In alcune procedure, secondo il rapporto di Bruegel, redatto da Dirk Schoenmaker e Nicolas Véron, il Consiglio, che si riunisce ogni due settimane, agisce come un “collo di bottiglia” e dovrebbe delegare un maggior numero di decisioni allo staff dell'Ssm, il meccanismo unico di vigilanza. Lo studio dà peraltro una valutazione complessivamente positiva dell'operato dell'Ssm nel suo primo anno e mezzo di attività.

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