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Bce, 22 miliardi alle banche italiane

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Bce, 22 miliardi alle banche italiane

  • –Rossella Bocciarelli

Le principali banche italiane si sono aggiudicate più della metà dei 32 miliardi di liquidità aggiuntiva iniettata dalla Bce attraverso la nuova Tltro.

Non c’è stata dunque inappetenza da parte delle aziende di credito di fronte all'allettante offerta fatta dal presidente della Bce Mario Draghi, attraverso denaro in prestito non solo a costo zero, ma finanche a interesse negativo con questi crediti targeted, ovvero mirati all’erogazione di prestiti alle imprese. In queste operazioni c’è infatti un meccanismo premiale per il quale chi presta di più spunta un tasso migliore che può, infatti, scendere fino al livello attuale del tasso sui dei depositi bancari, ovvero meno 0,4%, se le banche faranno crescere il valore dei loro prestiti legati a quest’operazione del 2,5% entro la fine di gennaio 2018.

Così ieri, alla prima asta gli istituti dell’Eurozona si sono presentati in numerosi, convertendo i vecchi prestiti con quelli nuovi e l’Italia ha fatto da capofila, incrementando il controvalore complessivo di oltre 20 miliardi sopra la soglia dei 110 miliardi. Nel complesso, la Bce al termine della prima stata Tltro 2 (acronimo di Targeted long term rifinancing operation) ha prestato qualcosa come 399,29 miliardi di finanziamenti a 4 anni e ottenuto rimborsi per poco meno di 370 miliardi.

La crescita della liquidità concessa sfiora dunque i 32 miliardi, anche se va detto che gli analisti si attendevano un incremento netto complessivo anche superiore e pari a 50 miliardi.

La quota italiana è stata la più consistente, con 21,9 miliardi di finanziamenti in più rispetto prima. La richiesta maggiore è arrivata da Intesa Sanpaolo, che ha ottenuto 36 miliardi e restituito 27,6 miliardi , con un aumento dell'esposizione di circa 8,4 miliardi. Segue Unicredit, che ha ricevuto 26,6 miliardi e restituito 18,3 miliardi (+8,3 miliardi). Al terzo posto Mps, con 10 miliardi chiesti, 8,55 rimborsati e una posizione in crescita di 1,45 miliardi. Il Banco popolare si conferma a quota 12 miliardi mentre Ubi banca ne ha chiesti 10 e restituiti 8,1, con un incremento di 2 miliardi.

Tra le altre grandi banche italiane, la Bper ha ottenuto 4 miliardi (2 rimborsati) la popolare di Milano 3 miliardi. Nel credito cooperativo il gruppo costituito da Iccrea Banca(162 Bcc oltre a Iccrea Bancaimpresa e Banca Sviluppo) ha ottenuto un importo di 4,6 miliardi a fronte dei 6,57 miliardi rimborsati, provenienti dalla prima operazione targeted. Mediobanca, invece, ha ridotto l'esposizione di 450 milioni, avendo chiesto in questa asta 1,1 miliardi e avendone restituiti 1,55.

Bper e Carige hanno chiesto, rispettivamente 4 e 2,5 miliardi, mentre il gruppo Banca Sella ha ottenuto da Francoforte 350 milioni (280 milioni è l'importo rimborsato).

Nella lista compaiono anche il Credem, che ha preso da Francoforte 1,015 miliardi e il Creval che ha ottenuto 1,5 miliardi.

La Banca popolare di Vicenza, infine, ne ha chiesti 4,7 e rimborsati 1,8. Commenta il suo amministratore delegato, Francesco Iorio: «A prescindere dal fatto che oggi la Banca Popolare di Vicenza con un CET1 superiore al 13,5% è tra le banche più patrimonializzate d’Italia, questa iniezione di liquidità è un ottimo segnale che ci consente di fare investimenti importanti per le aziende e per le famiglie come testimoniano le numerose convenzioni firmate in questi giorni con le associazioni di categoria».

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