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Europa chiude ancora in rialzo, Milano paga l'alt della Merkel e Londra…

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la giornata dei mercati

Europa chiude ancora in rialzo, Milano paga l'alt della Merkel e Londra intanto azzera effetto Brexit

(Afp)
(Afp)

Seconda seduta di rialzo per l'Europa dopo lo shock Brexit. I mercati continentali hanno chiuso le contrattazioni in progresso, come aveva fatto Tokyo questa mattina (+1,6% il Nikkei), quando anche Wall Street è in buon progresso, cancellando metà delle perdite provocate dall'esito del referendum per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Milano ha chiuso sui massimi di seduta, nonostante l'andamento negativo di molti titoli bancari. Il Ftse Mib è salito del 2,21%, il Ftse All Share del 2,04%, con Parigi +2,6%, Francoforte +1,75% e Londra +3,6%.
La borsa americana ha chiuso in territorio positivo. Il Dow Jones sale dell'1,63% a 17.693,31 punti, il Nasdaq avanza dell'1,86% a 4.779,25 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,70% a 2.070,68 punti.

A Piazza Affari contrastate le banche. Bene Telecom Italia

A scatenare le vendite su alcuni titoli finanziari del nostro Paese sono state le indiscrezioni prima e le parole di Angela Merkel poi sulle regole per i salvataggi bancari. In particolare, la Germania si è detta contraria alla possibilità di un intervento sul settore bancario, cambiando le regole, con la cancelliera tedesca che ha detto che «non possiamo cambiare tutto ogni due anni». Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ha poi aggiunto che la questione della revisione delle regole Ue non è all'ordine del giorno, dicendo che anche con le regole attuali si possono proteggere i risparmiatori.

Tra i titoli più deboli Bper (-5,45%), Ubi Banca (-5,23%), anche per le prese di beneficio dopo il rialzo sulla scia del nuovo piano industriale, Unipol (-4,62%), UnipolSai (-4%), Bpm (-3,38%) Banco Popolare (-3,24%), e Banca Mps (-2,87%). Hanno fatto eccezione rispetto al resto del comparto, e hanno registrato delle buone performance: Mediobanca (+3,47%), Unicredit (+2,50%), Generali Assicurazioni (+2,36%), sostenuta dalla notizia che il top management ha comprato titoli complessivamente per 11,6 milioni di euro nei giorni di più forte turbolenza sul mercato a causa dello shock Brexit, e Intesa Sanpaolo (+1,48%). Segno più per Telecom Italia (+5,98%), migliore tra i titoli a maggiore capitalizzazione, sulla scia della buona performance di tutto il comparto tlc europeo, quando il mercato scommette su possibili cambi di assetto nel comparto a causa della Brexit.

Londra azzera le perdite provocate da shock Brexit
Con la chiusura in netto rialzo della Borsa di Londra sono state cancellate le perdite accusate dopo la vittoria del 'Leave' al referendum di giovedì scorso. L'indice Ftse 100 ha chiuso ai massimi della seduta a 6.360 punti, con un progresso del 3,59%, superando quindi il livello di 6.338,10 punti segnato alla chiusura di giovedì, prima che si sapesse l'esito del voto che ha decretato l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. L'indice è anche tornato in territorio positivo per il 2016 (+1,9%) ed è del 9,9% superiore al minimo registrato venerdì subito dopo l'esito del voto. Le perdite accusate nei giorni scorsi dal listino britannico sono state per altro molto più contenute rispetto alle altre Piazze, essendo pari al 3,12% nelle due sedute immediatamente post-Brexit. Ad essere molto più penalizzata è stata la sterlina che ha lasciato sul terreno il 10% circa.

Gli acquisti hanno premiato il comparto oil ed energia
Sulla scia dei dati sulle scorte di greggio negli Stati Uniti, che hanno spinto al rialzo il prezzo del petrolio, hanno accelerato e chiuso in buon progresso i titoli del comparto. A Piazza Affari, Tenaris ha guadagnato il 5,16% ed Eni il 4,69%. Intanto, nel giorno della presentazione a Londra del nuovo piano industriale e dell'annuncio dello spin-off di Italgas, Snam ha terminato in rialzo del 4,76%. Bene anche Enel (+4,22%), grazie ad alcuni giudizi positivi degli analisti: BofA Merrill Lynch ha confermato il giudizio 'buy' sul titolo, inserendo il titolo nella lista dei preferiti dell'area Emea per il terzo trimestre 2016, quando quelli di Oddo Seydler hanno avviato la copertura con giudizio 'buy'.

Gli acquisti hanno premiato anche Mediaset(+3,98%), nel giorno in cui, in occasione dell'assemblea dell'Upa, Giuliano Adreani, presidente di Publitalia, ha detto con riferimento alla raccolta pubblicitaria di Mediaset che «la semestrale è buona, la crescita è a una cifra» e ricordando che nel mese di aprile 2016 la raccolta è cresciuta del 10%: «E' stato davvero un buon mese».

Ha recuperato sul finale per chiudere piatta Leonardo-Finmeccanica (+0,06%), quando JpMorgan ha tagliato il giudizio sul titolo a 'neutral', vedendo nel rischio politico italiano uno dei principali fattori di incertezza per il gruppo aerospaziale controllato dal Tesoro.

Euro e sterlina recuperano sul dollaro
Sul fronte del cambi, il dollaro ha perso terreno nei confronti delle principali valute e in chiusura dei mercati europei, la moneta unica era tornata sopra 1,11 dollari (segui qui i cambi dell'euro con le principali valute), quando il rapporto tra moneta unica e sterlina si è mantenuto abbastanza stabile e quello tra sterlina e biglietto verde ha visto un recupero della divisa inglese (segui qui i cambi del dollaro).

Scorte di petrolio Usa scese oltre le attese
I dati sulle scorte Usa, scesi oltre le attese, hanno fatto scattare il petrolio, già ben intonato e sostenendo i titoli del comparto. Secondo i dati diffusi dal dipartimento dell'Energia, nella settimana conclusa il 24 giugno le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono scese di 4,053 milioni di unita' a 526,573 milioni, mentre gli analisti attendevano un calo di 2 milioni di barili, dopo la discesa di 917.000 unita' precedente. Il contratto sul Wti scadenza Agosto è salito sopra i 49 dollari al barile (+2,72% a 49,15 dollari), e il Brent del Mare del Nord si è tornato ad avvicinare ai 50 dollari al barile (+2,57% a 49,83 dollari).

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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