Enel entra nel mercato israeliano utilizzando una formula innovativa rispetto al passato. La società guidata da Francesco Starace ha annunciato ieri il lancio di hub per l’innovazione nel paese attraverso una partnership con Sosa, una delle community per l’innovazione di maggior successo e fondata da Jonathan Saacks, partner del fondo di venture capital Genesis. Israele interessa al gruppo elettrico – che aveva già cominciato a muovere i primi passi nel paese due anni fa -per la forte possibilità di sviluppare idee innovative tramite le start-up ma anche la forte capacità di connettere tra di loro imprese, università, realtà istituzionali e governative e giovani dalle idee brillanti. L’obiettivo è selezionare fino a 20 start-up ad alto potenziale all’anno. A tal proposito Enel ha individuato alcune figure specializzate che entreranno a far parte del gruppo e saranno nella sede di Sosa a Tel Aviv per implementare il piano: tra questi Eran Levy, che ha già lavorato per un progetto analogo per At&t.
Il modello che Enel intende sviluppare è già stato sperimentato in Cile e in Brasile. La società lavora a fianco a vari fondi di venture capital specializzati in start-up: Aster capital (francese), True North (Usa), Capital Natural (Israele), P101 (italiano), Next capital (russo), ma anche il fondo a matrice governativa italiano Invitalia Ventures. E Genesis, che è tra i principali partner in Israele. I fondi selezionano le idee più interessanti, Enel per le iniziative che interessano le proprie competenze o il proprio business fornisce un’advisory sulla qualità dei progetti da sviluppare, l’incubatore, nella fattispecie Sosa, fornisce supporto allo sviluppo delle start-up. «Non siamo interessati a investire direttamente nelle start-up, non vogliamo l’esclusiva sulle idee che aiutiamo a sviluppare – spiega l’ad di Enel, Starace-. Siamo interessati, invece, a capire dove va la tecnologia, che oggi non può più essere governata ma si muove con un processo vorticoso e autonomo. La nostra presenza a livello mondiale ci consente di mettere in contatto facilmente tra loro team che stanno sviluppando idee innovative su campi simili. E di poter sostenere a livello globale la commercializzazione delle iniziative più interessanti». L’attrattività del paese per questo tipo di iniziative è legata anche al forte sostegno che il governo locale dà allo sviluppo delle nuove idee. E' stata istituita un’Authority per l’innovazione, mentre i rischi iniziali per lo sviluppo delle start-up viene sostenuto con fondi pubblici. «A fronte di un investimento di 100 milioni – spiega il responsabile dell'innovazione di Enel, Ernesto Ciorra-. Il governo israeliano è riuscito ad attirare investimenti privati per 500-600 milioni». Enel non si fermerà a Israele. «Stiamo lavorando ad altri acceleratori: ne avvieremo uno nella Silicon Valley a fine anno, mentre un altro sarà avviato a Singapore, dove Enel ha già aperto un presidio», chiosa Starace.
Enel in passato aveva investito direttamente in alcune start-up. «Il contributo di Athonet, realtà nata in Italia, ha consentito al nostro gruppo di garantire la copertura di tlc in aree remote e dare copertura a impianti che non sono coperti da operatori locali», conclude Ciorra.
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