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LA GIORNATA DEI MERCATI

Nikkei (+2,5%) si riavvicina ai livelli pre-Brexit. Giù i prezzi all’ingrosso in Giappone

La giornata dei mercati
La giornata dei mercati

TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo del 2,46% a 16.095,65 punti.
Un indebolimento dello yen e il nuovo record a Wall Street dell'indice S&P's 500 spingono la Borsa di Tokyo ad assecondare il rally iniziato ieri sull'aspettativa di nuovi stimoli fiscali all'economia giapponese rafforzata dalla schiacciante vittoria della coalizione di governo alle elezioni di domenica scorsa per il rinnovo parziale della Camera Alta. Dopo il +4% di ieri, il Nikkei e' riuscito a superare quota 16mila fin da una apertura delle contrattazioni che l'ha visto in ulteriore progresso di oltre il 2 per cento. L'indice-guida ormai non e' distante dai livelli precedenti la Brexit.

Se lo yen venerdì scorso a New York si era irrobustito fin sotto la fatidica soglia di un cambio a 100 sul dollaro (considerata una “linea del Piave” dal governo Abe), nella giornata di ieri la divisa nipponica si e' indebolita fin oltre quota 103 (con il maggior calo giornaliero dall'ottobre 2014) e oggi sia e' attestata su questa nuova soglia. Una tendenza che favorisce i titoli delle aziende votate alle esportazioni, mentre guadagnano anche i finanziari.
Il premier Shinzo Abe ha ordinato la compilazione di una manovra di stimolo che sara' finalizzata a fine agosto e poi presentata alla Dieta assieme a un budget supplementare per finanziarla.

Alcuni parlamentari desiderano una manovra di stimolo superiore ai 10mila miliardi di yen, ma le costrizioni di bilancio potrebbero limitarne l'importo. I titoli delle società di costruzioni stanno gia' reagendo molto positivamente alla prospettiva di nuova spesa pubblica per le infrastrutture (Abe ha promesso pero' anche di incrementare forme di spesa sociale).
Questa settimana il governo dovrebbe tagliare le sue stime sulla crescita del Prodotto interno lordo nell'anno fiscale in corso da +1,7% a +0,9%, attribuendone le cause alle incertezze del quadro economico internazionale e agli effetti del posticipo del rialzo dell'Iva (che avrebbe dovuto scattare il prossimo aprile e spingere quindi i consumi nel trimestre precedente). Intanto oggi e' stato reso noto che i prezzi all'ingrosso sono scesi del 4,2% a giugno rispetto a un anno prima.

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