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Padoan, il sistema italiano è solido, percezione rischio infondata

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Padoan, il sistema italiano è solido, percezione rischio infondata

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. (Reuters)
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. (Reuters)

C’è una «percezione totalmente infondata, distorta» della situazione del sistema bancario italiano. È «fuori luogo» affermare, come ha sostenuto con un tweet il ministro delle Finanze della Repubblica Ceca Andrj Babis, che ci troveremmo di fronte a un caso più preoccupante di Brexit. È molto aspra la reazione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel corso della conferenza stampa al termine della riunione Ecofin. Irritazione dovuta alle narrazioni pubblicate sui media (criticate esplicitamente dal ministro) e da valutazioni che circolano nei palazzi europei e pure – evidentemente - in qualche governo. Tutto ciò mentre la riunione dell’Eurogruppo di ieri ha evidenziato la volontà di mantenere sul caso italiano una prudenza estrema.

Ci sono alcune, molto poche, specifiche criticità

«Il sistema bancario italiano rimane solido», dice Padoan. «C’è una percezione del sistema bancario italiano totalmente distorta in termini di quantità delle sofferenze e di cifre di una ricapitalizzazione necessaria». E ancora: «Il sistema bancario italiano ha passato tre anni di recessione profonda da cui sta uscendo anche grazie a molte misure prese dal governo e ci sono alcune, molto poche, specifiche criticità». Padoan non fa nomi ma ricorda che «anche in altri sistemi bancari, considerati come più solidi, e forse erroneamente, ci sono elementi di criticità soprattutto in una fase in cui la crescita globale rallenta un po’ dappertutto».

Eventuali azioni con obiettivo massima protezione risparmiatori e famiglie

Il ministro non fornisce indicazioni sui contenuti delle soluzioni sulle quali sta trattando con Bruxelles. Si limita a ribadire che «le eventuali azioni del governo sulle banche saranno dettate dall’obiettivo della massima protezione dei risparmiatori e delle famiglie». Ma nulla dice, seppure più volte sollecitato, sulla possibilità di coinvolgimento nelle operazioni degli investitori istituzionali, che costituisce lo scoglio delle discussioni con la Commissione. Padoan non ha voluto indicare se saranno salvaguardati specificatamente gli investitori istituzionali.

«Le soluzioni di cui si sta discutendo – ha detto Padoan - sono precauzionali, potranno essere usate in caso di necessità, come è precauzionale la misura già presa sulla liquidità con l’obiettivo di proteggere famiglie e risparmiatori. La cosa certa è che ogni intervento, ogni azione da parte dello Stato sarà all’interno delle regole europee». Infine ha detto che i ministri europei non sono preoccupati per il caso italiano: «C’è curiosità perciò che si sta facendo in Italia sia a livello di mercato che di intervento pubblico, viene visto come un esempio utile…».
«Sono molto fiducioso - ha sottolineato - che raggiungeremo presto un accordo che sarà nel migliore interesse dell'Italia, dell'Europa nel quadro delle regole» esistenti.

Schaeuble, regole Ue hanno spazio sufficiente per scelta giusta per Italia

E all'auspicio di Padoan sembrano allinearsi anche le parole del ministro delle Finanze tedesche Wolfgang Schaeuble secondo il quale le regole europee hanno spazio sufficiente per prendere le decisioni giuste per il caso italiano. Schaeuble, nella conferenza stampa al termine della riunione Ecofin, ha ricordato che le regole europee consentono misure cautelative per le banche solventi. Occorrono però certe condizioni, tra cui la valutazione sull'esistenza di un rischio sistemico e la questione degli aiuti di Stato.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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