Finanza & Mercati

Good banks, al rush finale i fondi Usa frenano

  • Abbonati
  • Accedi
banche

Good banks, al rush finale i fondi Usa frenano

Conto alla rovescia per le offerte vincolanti relative alle quattro good banks. Domani a mezzanotte scade il termine ultimo per la presentazione delle binding offers sulle nuove Banca Marche, Etruria, Carife, Carichieti. E il clima che si respira, a quanto trapela da ambienti vicini ai potenziali offerenti, è quanto meno d’attesa.

Alla scadenza sono attese le offerte vincolanti di tre private equity, che si erano fatti avanti in fase di manifestazioni d’interesse: cioè gli americani Apax, Lone Star e Apollo. Tuttavia i primi due sembrerebbero assai tiepidi. Per le good bank sarà infatti necessario un processo di rilancio e turnaround, e Apax è un private equity di tipo tradizionale poco propenso a investire in situazioni complesse. Lone Star da parte sua, secondo i rumors, non avrebbe ancora deciso se finalizzare un’offerta finale. Resta Apollo che finora sembra il più convinto sul dossier, anche se il disegno iniziale (mai concretizzatosi) era quello di unire Carige a Etruria e Marche. Apollo, a quanto risulta, dovrebbe manifestare un’offerta su tutte le quattro banche nel quadro di una valorizzazione che, d’altra parte, dovrebbe includere investimenti finalizzati al rilancio degli istituti.

Sullo sfondo rimane l’ipotesi dell’intervento del braccio volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Il veicolo del Fitd (si veda Il Sole-24Ore di domenica 17) ha analizzato in profondità il dossier valutando l’ipotesi di partecipare all’asta. Anche perché il rischio è che il sistema bancario si trovi a dover sborsare il capitale mancante necessario rimborsare il prestito da 1,6 miliardi di euro che le grandi banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi, con la garanzia di Cdp) hanno concesso per mettere in sicurezza le banche. A fronte di una cessione attorno ai 3-500 milioni, l’esborso per il sistema bancario sarebbe pari a 1,1-1,3 miliardi. Per ora tra le banche italiane, tuttavia, non ci sarebbe pieno consenso sulla presentazione di un’offerta da parte dello “schema volontario”. Soluzione che però, in prospettiva, in caso di offerte inadeguate, non è detto che non possa tornare d’attualità.

© Riproduzione riservata