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Exor, via libera del Cda allo spostamento della sede in Olanda

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resterà quotata a Piazza Affari

Exor, via libera del Cda allo spostamento della sede in Olanda

John Elkann, presidente e ad di Exor (Ansa)
John Elkann, presidente e ad di Exor (Ansa)
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Exor si prepara a trasferire la sede legale in Olanda come già hanno fatto Fca, Cnh e Ferrari. Lo comunica una nota della holding di casa Agnelli. Tecnicamente, «il cda di Exor ha approvato il progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione di Exor in Exor Holding Nv, società olandese interamente controllata da Exor che all'esito della fusione sarà la nuova società holding». Il rapporto di concambio sarà di 1 a 1, ogni azionista Exor riceverà infatti un'azione ordinaria di Exor Nv.

«Negli ultimi dieci anni - spiega in una nota il presidente e amministratore delegato di Exor, John Elkann - abbiamo continuato a semplificare la nostra organizzazione e a svilupparci seguendo l'evoluzione dei nostri business. I nostri principali investimenti hanno già riorganizzato le proprie strutture societarie per riflettere meglio la loro attività globale ed è quindi naturale che Exor si allinei a loro». Pur cambiando sede, Exor resterà comunque quotata a Piazza Affari.

Exor spiega lo spostamento in Olanda con la volontà «di proporre agli azionisti una struttura societaria più semplice, che risponda meglio al crescente profilo internazionale della società e dei suoi business», come recita la nota. D'altra parte Fiat Chrysler Automobiles, Cnh e Ferrari «hanno esse stesse - ricorda la holding - riorganizzato le proprie strutture societarie e, nel corso di tale processo, hanno individuato l'Olanda come loro domicilio legale, mantenendo al tempo stesso la quotazione in Borsa Italiana. Anche PartnerRe, l'investimento più grande di Exor, è controllata attraverso una società olandese».

Dopo il via libera del cda, il progetto dovrà essere ora approvato dall'assemblea di Exor che si terrà il prossimo 3 settembre. Giovanni Agnelli & C., primo azionista della holding con il 52,99% delle quote, ha già fatto sapere che sosterrà l'operazione. La fusione della holding italiana nella controllata olandese dovrebbe quindi essere completata entro la fine dell'anno.

L'operazione, oltre che al via libera del soci, è subordinata al fatto che l'ammontare da pagare ai soci che intendano esercitare il diritto di recesso non superi i 400 milioni di euro. Su questo fronte la Giovanni Agnelli & C si è impegnata ad acquistare azioni inoptate e non prelazionate fino a un massimo di 100 milioni di euro mentre «alcuni imprenditori e istituzioni che investono con una prospettiva di lungo termine» si sono impegnati ad acquistare ulteriori azioni fino a un massimo di 300 milioni di euro, spiega la società.

Il prezzo dovuto agli azionisti che eserciteranno il recesso sarà di 31,2348 euro per azione rispetto ai 33,51 euro della chiusura di oggi a Piazza Affari.
Il trasferimento della sede in Olanda si accompagnerà anche a un meccanismo di fidelizzazione degli azionisti, il cosiddetto voto multiplo. In sostanza, ogni azione Exor Nv detenuta ininterrottamente per un periodo di 5 anni darà diritto a 5 diritti di voto. Dopo 10 anni i diritti di voto saliranno a dieci.

Exor è una holding di partecipazioni quotata a Piazza affari con 8,1 miliardi di euro di capitalizzazione. Il valore degli asset (Nav) è stimato in oltre 12 miliardi di dollari (circa 11 miliardi di euro). È la prima italiana nella classifica Fortune 500 e figura al 19° posto con ricavi per 152,591 miliardi di dollari. Fra le sue partecipazioni principali ci sono Fca, Cnh Industrial, Ferrari, The Economist Group e Partner Re. È azionista di maggioranza della Juventus.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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