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La svolta nelle ultime 48 ore: i 13 miliardi in più aprono la…

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LO SCENARIO

La svolta nelle ultime 48 ore: i 13 miliardi in più aprono la «breccia» nella Vigilanza Bce

I vertici di Mps hanno dettagliato i contorni del piano che nei fatti inietterà 5 miliardi di capitale entro fine anno e complessivamente 12-13 miliardi di liquidità
I vertici di Mps hanno dettagliato i contorni del piano che nei fatti inietterà 5 miliardi di capitale entro fine anno e complessivamente 12-13 miliardi di liquidità

La svolta è arrivata lunedì, con il viaggio lampo a Francoforte in Bce dei vertici di Mps: il presidente Massimo Tononi, l'amministratore delegato Fabrizio Viola e il chief Risk officer Andrea Rovellini. Giovedì e venerdì della settimana scorsa, la riunione del Supervisory board della Bce non si era conclusa con una risposta formale alla bozza di piano di rilancio di Mps.
Superato il week end, i vertici del Monte - in continuo contatto con le Autorità italiane - hanno preteso e ottenuto un incontro chiarificatore: a pochi giorni dall’esito sfavorevole degli stress test che sarà comunicato venerdi prossimo, Mps poteva procedere o no col piano di cessione degli Npl da 10 miliardi netti e l’aumento di capitale fino a 5 miliardi? L’urgenza avvertita in Italia, con il rischio bail in e le possibili ripercussioni sugli obbligazionisti retail, non sembrava coinvolgere emotivamente i tecnocrati di Francoforte guidati dal capo della Dg4 Korbinian Ibel, che doveva dare una risposta sui modelli interni di rating e sul conseguente incremento dello shortfall di capitale di Mps.

La svolta è arrivata quando i vertici di Mps hanno dettagliato i contorni del piano che nei fatti inietterà 5 miliardi di capitale entro fine anno e complessivamente 12-13 miliardi di liquidità in Mps. Non con dichiarazioni di intenti, ma con delibere già approvate in Italia dal fondo Atlante e negli Usa da un colosso del credito globale come JP Morgan. Poteva un’operazione totalmente di mercato, destinata a ripulire del tutto gli Npl e ad aumentare la copertura degli incagli, essere bocciata da Bce? La tecnocrazia dei cavilli non se l’è sentita di bocciare l’operazione e ha informalmente invitato i vertici di Mps ad andare avanti. Nella serata di lunedì Tononi e Viola hanno relazionato gli amministratori dell’avanzamento dei lavori (di fatto un cda informale) e ieri hanno portato ufficialmente al board l’approvazione del piano e assegnato l’incarico formale agli advisor JP Morgan e Mediobanca per la cessione degli Npl e la formazione di un consorzio di garanzia internazionale per l’aumento di capitale da 5 miliardi.

La strada è ancora più in salita del previsto, ma praticamente non ha alternative. Quelle possibili, infatti, sono sfumate proprio mentre il vertice di Mps provava a stringere con la Bce: anzitutto la pista Ubi, tutt’altro che sgradita al Governo, si è rivelata impraticabile per le cifre rimaste sul tavolo, decisamente troppo elevate per una banca che oggi capitalizza circa due miliardi e mezzo e non pare compatta nello sposare l’operazione. Ma anche l’ipotesi di sfruttare anche solo in parte il sostegno pubblico nei fatti si è resa impraticabile, con la trattativa Roma-Bruxelles in fase di stallo e il pericolo di dover in qualche modo coinvolgere gli obbligazionisti subordinati, con le possibili ripercussioni a li vello di mercato.

L’ultimo passaggio per l’ok finale all’operazione, ormai difficile da smontare anche per i tecnocrati europei, è il via libera formale da parte del Supervisory board dell’Ssm guidato dalla francese Danièle Nouy che potrebbe riunirsi domani (anche se a ieri sera non risultava ancora convocato). I brividi non mancheranno fino alla fine. Ma ieri sera sia a Siena che a Roma si respirava un clima più fiducioso. Con un orizzonte puntato oltre Mps. Con l'impegno di 1,6 miliardi per gli Npl del Monte, il fondo Atlante - nato per sostenere tutte le aree di crisi del sistema bancario - ora deve essere rafforzato con nuovi capitali. Tutti i sottoscrittori hanno dato via libera al piano Mps, ma ora servono risorse da destinare all'eventuale acquisto di Npl di altre banche.

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