
A poche ore dal verdetto della Bce al capital plan e dalla decisione del cda sulle misure straordinarie da prendere per risanare il Monte dei Paschi, sul tavolo degli amministratori è arrivata una proposta alternativa a quella di Jp Morgan, avanzata dall'ex numero uno di Intesa Sanpaolo Corrado Passera con il supporto del colosso svizzero Ubs. La proposta, anticipata in serata da una lettera di quattro cartelle che contiene gli aspetti salienti dell'operazione, dovrà essere esaminata dal Cda delle banca senese e sarà formalizzata dallo stesso ex ministro. L'operazione è frutto di una tessitura paziente di Passera e di Andrea Orcel, l'italiano top manager del gruppo Ubs. Un ruolo chiave, secondo quanto si apprende, lo avrebbero i grandi fondi americani. Si vedrà se la proposta sarà per il Monte più allettante di quella dei “rivali” di Jp Morgan.
L'operazione della banca d'affari americana, come emerso in questi giorni, passa per un aumento di capitale fino a 5 miliardi, accompagnato da un prestito ponte di qualche miliardo necessario a coprire le perdite che deriveranno dalla smobilitazione di 27 miliardi di sofferenze lorde (10 miliardi netti). Parallelamente sarà costruito un veicolo ad hoc in cui confluiranno le sofferenze da cartolarizzare utilizzando lo schema di garanzie pubbliche (Gacs) e le risorse del fondo Atlante che acquisterà le tranche equity a prezzi fino a 32 cent per ogni euro in sofferenza.
Mps, intanto ha confermato in serata di aver ricevuto due lettere, una da Passera e l'altra da Ubs «contenenti proposte inerenti» la banca. «Il Consiglio di amministrazione - si legge in una nota - ha prontamente avviato una serie di approfondimenti propedeutici ad analizzare in dettaglio il contenuto delle lettere, richiedendo una serie di chiarimenti, dati e informazioni indispensabili al fine di valutare compiutamente i termini e le condizioni delle proposte ricevute. Ad esito di tale attività - conclude la nota di Mps - la Banca informerà in mercato».
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