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Mediolanum, utili semestrali a 170 milioni

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Risparmio gestito

Mediolanum, utili semestrali a 170 milioni

Scendono i profitti, ma crescono raccolta e masse gestite per Banca Mediolanum. Il primo semestre del 2016, in modo del tutto analogo con le altre società che operano del settore, ha visto gli utili del gruppo controllato dalla famiglia Doris ridursi del 25% rispetto a un anno fa a 170,3 milioni di euro a causa della contrazione delle commissioni di performance che avevano fornito un contributo eccezionalmente elevato nel primo semestre 2015. A parziale compensazione di questa riduzione hanno contribuito le plusvalenze realizzate grazie alla cessione delle partecipazioni in CartaSi e Visa Europe.

Dove invece sorride, Banca Mediolanum, è sul versante della raccolta netta, cresciuta del 29% a 2,8 miliardi anche se con una minore incidenza dei flussi gestiti. La raccolta in fondi comuni, sempre positiva per quasi 1,4 miliardi, ha favorito il mantenimento del livello di masse in gestione a fine 2015, che al 30 giugno sono risultate pari a 71,5 miliardi, controbilanciando il deprezzamento dovuto alla volatilità dei mercati. Da segnalare, sotto questo aspetto, anche un sensibile incremento della componente azionaria (+28%) che ha inoltre contribuito alla generazione di importanti commissioni di gestione.

Mediolanum sottolinea anche una cospicua crescita rispetto al primo semestre 2015 per la raccolta amministrata, favorita dal fenomeno diffuso in Italia di ricerca di solidità da parte dei risparmiatori. «Nel breve termine le incertezze sul sistema finanziario sono un fattore positivo per noi perché ci permettono di acquisire nuove masse e nuovi clienti, occorre però trovare una soluzione al problema delle banche italiane per il bene dell’intero Paese», ha spiegato a Il Sole 24 Ore l’amministratore delegato Massimo Doris, che resta in generale fiducioso nel ripetere a fine anno l’obiettivo di raccolta raggiunto nel 2015 e pari a 4,6 miliardi.

Sempre ieri il Cda di Banca Mediolanum ha nominato come consigliere non esecutivo Luigi Berlusconi (in sostituzione del consigliere non esecutivo Antonio Maria Penna dimessosi il 19 maggio 2016). Si tratta, come ha spiegato lo stesso Doris, di una decisione di carattere tecnico, dato che Luigi Berlusconi era già consigliere dell’incorporata Mediolanum Spa. «I rapporti con il nostro socio Fininvest - ha precisato l’a.d. - restano ottimi, abbiamo soltanto anticipato un’azione che si renderà necessaria alla prossima Assemblea per cooptare in consiglio altri soci che dopo l’assorbimento della Spa non hanno più rappresentanza».

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