Finanza & Mercati

Unicredit valuterà con Bce misure capitale per compensare impatto scenario…

  • Abbonati
  • Accedi
dopo gli stress test

Unicredit valuterà con Bce misure capitale per compensare impatto scenario avverso

Dopo la pubblicazione degli esiti degli stress test da parte dell’Eba, non si sono fatte attendere alcune reazioni degli istituti bancari italiani.

Il Monte dei Paschi prende atto del risultato negativo dello stress test Eba nello scenario avverso e spiega in una nota che «i risultati, particolarmente severi, sono fortemente impattati dall’elevato npl ratio dell’istituto».

La banca di Rocca Salimbeni aggiunge che il piano di cessione delle sofferenze e ricapitalizzazione «creando le condizioni per un re-rating della banca, mitiga in maniera significativa i negativi impatti dell'esercizio».

Unicredit ha fatto subito sapere che valuterà con la Bce, se servono modifiche al piano per il capitale. UniCredit, sulla base dei risultati dello stress test Eba, lavorerà con il Single supervisory mechanism della Bce «per capire fino a che punto azioni manageriali credibili possano compensare parte dell’impatto dello scenario avverso, per valutare l’impatto dei risultati su piani di capitale forward looking di UniCredit e la sua capacità di soddisfare le necessità di fondi propri e per determinare se siano necessarie ulteriori misure o modifiche del piano di capitale di UniCredit». Lo comunica l’istituto in una nota.

Lo stress ha evidenziato un calo del Cet1 di UniCredit nel 2018 al 7,12% in caso di scenario avverso dal 10,59% di fine 2015 (il coefficiente salirebbe invece all’11,57% in caso di scenario base). Per il 2016 la Bce aveva assegnato a UniCredit un target Srep del 10%, pari al 9,75% più un buffer Global Sifi dello 0,25%

Banco Popolare sottolinea «la resilienza dimostrata»
«La resilienza e la solidità dimostrata dal Banco Popolare sotto le condizioni imposte dagli scenari dello stress test 2016 sono confermate» dai risultati che vedono un Cet1 2018 nello scenario avverso al 9,05% e nello scenario base al 14,61%, a fronte del 13,15% di fine 2015. Lo sottolinea una nota dell’istituto. In queste proiezioni, nota inoltre il Banco, «non è incluso l’aumento di capitale» da un miliardo «completato nel mese di giugno». Per il 2016 la Bce aveva indicato per il Banco un target Srep del 9,55%.

Mediobanca: «Ottimi risultati»
Nell’ambito dell’esercizio di stress test condotto da BCE, Mediobanca «riporta ottimi risultati registrando, nello scenario avverso al 2018, un impatto su CET1 di soli 94 punti base». È quanto si legge in una nota di Mediobanca.

Il CET1 phase-in, indica la banca, «passerebbe dal 12,40% (dicembre 2015) all'11,46% (dicembre 2018), livello largamente superiore al requisito SREP attualmente pari all'8.75%».

La comunicazione, sottolinea l’istituto di piazzetta Cuccia, «non avviene su richiesta né approvazione da parte della BCE; non se ne possono inoltre desumere informazioni né circa le proiezioni top-down della BCE né circa eventuali temi discussi durante il Quality Assurance Process».

Fonti del Mef: sistema solido
Gli stress test dimostrano la solidità del sistema bancario italiano nel suo insieme. L’unica banca che è risultata particolarmente esposta agli effetti di
ipotetici scenari avversi (Mps, ndr) ha nel frattempo annunciato un’operazione di radicale pulizia dei crediti in sofferenza e di rafforzamento patrimoniale. Lo affermano fonti del Tesoro commentando i risultati degli Stress test.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

© Riproduzione riservata