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Snam, via libera dei soci allo spin off di Italgas

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Snam, via libera dei soci allo spin off di Italgas

  • –Celestina Dominelli

roma

Via libera dell’assemblea dei soci di Snam al riassetto che prevede la separazione delle attività di distribuzione (Italgas), a valle della quale il 100% del capitale della controllata è stato trasferito in una newco (Itg Holding) destinata a sbarcare a Piazza Affari nei prossimi mesi, come ha confermato anche ieri il ceo di Snam Marco Alverà. «Ci siamo dati una certa flessibilità, comunque la quotazione della nuova Italgas avverrà entro la fine dell’anno».

In sede straordinaria, l’assise della spa dei gasdotti ha così deliberato, con quasi il 70% dei voti favorevoli, il progetto di scissione parziale e proporzionale del gruppo, uno degli assi su cui poggia la riorganizzazione della partecipazione di Snam in Italgas imperniata su tre direttrici: il conferimento in natura dell’8,23% di Italgas a fronte del quale Snam ha ricevuto il 13,5% della nuova holding; la vendita alla newco del 38,87% della controllata per 1,5 miliardi; e, per l’appunto, il tassello licenziato ieri, per effetto del quale la residua quota in Italgas (52,9%) è stata attribuita alla newco, con gli azionisti di Snam che hanno acquisito il restante 86,5% di Itg Holding.

Il prossimo step, che scatterà a giorni, sarà quindi un’assemblea della newco che dovrà, a sua volta, approvare la scissione e definire il nuovo cda della holding, alla guida della quale è già stato indicato l’ex numero uno di Grandi Stazioni e Acea, Paolo Gallo. L’assise dovrà altresì deliberare l’adozione di uno statuto conforme a quanto previsto per le quotate e che avrà efficacia dal momento in cui sarà depositata la domanda di ammissione alla Borsa. Quanto all’individuazione del nuovo board, la composizione è dettagliata dal patto parasociale (si veda anche il Sole 24 Ore di domenica), sottoscritto da Cdp Reti, Cdp Gas e Snam: i tre azionisti della newco presenteranno una lista congiunta per la nomina del cda di Itg Holding in modo da assicurare a Snam un consigliere; i restanti membri saranno designati da Cdp Reti (7 in capo alla Cassa e uno in rappresentanza dei cinesi di State Grid). In ogni caso, sancisce il patto, «i primi due candidati indicati nella lista dovranno essere designati da Cdp (attraverso Cdp Reti) e saranno nominati, rispettivamente, presidente e ad di Itg Holding».

Analogamente poi a quanto avverrà per la newco - il cui statuto sarà sostanzialmente allineato a quello di Snam (con la modifica dell’articolo 2 per rimodulare l’oggetto sociale della newco con l’attività di distribuzione che svolgerà subito dopo la scissione) - anche la spa dei gasdotti ha dovuto leggermente “correggere” il tiro per recepire nel suo statuto la riduzione del capitale sociale per 961 milioni euro, licenziata sempre ieri dall’assemblea e funzionale alla scissione.

Dopo l’assemblea della newco e la prima riunione del board a stretto giro, si comincerà quindi a lavorare concretamente alla documentazione necessaria per il collocamento a Piazza Affari. Il filing presso Consob e Borsa Italiana, in base alla tabella di marcia enunciata nei giorni scorsi dallo stesso Alverà nella conference call, dopo la presentazione dei risultati semestrali, dovrebbe avvenire nel terzo trimestre, quando è atteso anche l’ok alla separazione da parte degli obbligazionisti. Poi, nell’ultimo scorcio d’anno, sono in programma il road show del management presso gli investitori e il successivo sbarco in Borsa.

L’assemblea dei soci di Snam ha poi approvato, in via ordinaria, il piano di buyback su un massimo del 3,5% del capitale per un esborso fino a 500 milioni di euro. E ieri, nel corso dell’assise, è emerso anche che l’imprenditore Romano Minozzi è salito al 4,3% del capitale dal 3,03% detenuto al 13 aprile scorso. «È un segno di fiducia e credibilità della società anche verso azionisti entrati con quote di minoranza e cresciuti in questo periodo», ha commentato il presidente Carlo Malacarne. «Ho sentito Minozzi nelle scorse settimane durante il road show in cui ho incontrato circa 70 investitori», ha aggiunto Alverà. Che, a margine dell’assise, si è poi soffermato sull’andamento del mercato del gas in Italia, con la domanda 2016 attesa in linea con quella del 2015, secondo quanto riferiscono dalla società, mentre nel primo semestre i consumi sono saliti dell’1,2%. «Nel semestre abbiamo registrato un aumento sul termoelettrico, una ripresa dell’industriale che è molto positivo e c’è un declino contenuto nel residenziale a seguito delle operazioni di efficienza energetica», ha chiosato l’ad.

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