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Banche, sofferenze in calo a giugno

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Banche, sofferenze in calo a giugno

  • –Davide Colombo

Roma

Prestiti in crescita per il quinto mese consecutivo e un lieve arretramento delle sofferenze. È questa la fotografia scattata dalla ultime statistiche della Banca d’Italia sulle principali voci dei bilanci bancari, un documento diffuso ieri insieme con il Supplemento al Bollettino statistico “Moneta e banche”. I prestiti al settore privato sono cresciuti dello 0,6% (0,8% in maggio) mentre i prestiti alle famiglie sono cresciuti dell’1,4% sui dodici mesi (1,5% nel mese precedente) e quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,1%, mentre a maggio, sempre su base annua, erano in crescita dello 0,3%. Al termine del primo semestre dell’anno il dato significativo arriva dalla variazione delle sofferenze delle banche, che risultano in rallentamento: +1,1% contro il +3,2% di maggio la variazione registrata tenendo conto delle discontinuità statistiche ma senza correggere per le cartolarizzazioni e le altre cessioni. Quando si corregge questo valore per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, analogamente a quanto si fa per i prestiti il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è stato del 12,5% (13,6% nel mese precedente). In valori assoluti le sofferenze tornano a scendere dopo tre mesi consecutivi in rialzo, collocandosi a 197,9 miliardi a giugno dai circa 200 miliardi del mese precedente. Al valore di realizzo scendono a 83,7 miliardi a giugno dagli 84,9 miliardi di maggio.

La riduzione della consistenza complessiva delle sofferenze bancarie conferma un trend segnalato dal Governatore, Ignazio Visco, anche in occasione dell’Assemblea annuale dell’Abi dell’8 luglio. In assenza della doppia recessione che ha colpito l’economia italiana - aveva ricodato il Governatore davanti all’assise dei banchieri - la consistenza lorda delle sofferenze sui prestiti alle sole imprese non finanziarie, superiore ai 140 miliardi a fine 2015, sarebbe ammontata a circa 50 miliardi, vale a dire un valore attorno al 5% dei finanziamenti concessi e in linea con i livelli pre-crisi. Una lettura, quella del Governatore, condivisa e rilanciata qualche giorno dopo dal Ceo di Intesa San Paolo, Carlo Messina, che al 122° Consiglio nazionale della Fabi (la Federazione autonoma bancari italiani) aveva spiegato la sua contrarietà a un ingresso el capitale pubblico nella banche parlando di una diffusa «esagerazione» nella percezione del problema delle sofferenze, «che sono più che coperte dal valore delle garanzie reali».

Nel Bollettino economico della Banca d’Italia del mese scorso si ricordava, più in particolare, che per l’intero sistema bancario alla fine del 2015 i prestiti deteriorati lordi ammontavano a 360 miliardi, di cui 210 erano relativi a debitori insolventi (sofferenze) e 150 a inadempienze probabili o a esposizioni scadute o sconfinanti, categorie per cui il rientro tra le esposizioni in “bonis” è possibile. Al netto delle svalutazioni già apportate dalle banche, l’ammontare delle sofferenze 2015 era di 87 miliardi. Di questi ultimi circa 50 erano assistiti da garanzie reali, il cui valore è stimato in 85 miliardi, il resto era assistito da garanzie personali, per un valore stimato pari a 37 miliardi, o non era garantito.

Sulle consistenze degli Npl la Banca d’Italia ha avviato una nuova rilevazione analitica per raccogliere e razionalizzare le informazioni sulle caratteristiche delle esposizioni deteriorate, la tipologia delle garanzie che le assistono e lo stato delle procedure di recuopero. Un’iniziativa ricordata sempre dal governatore nel suo intervento all’assemblea Abi e che prevede la raccolta delle prime segnalazioni entro settembre.

Tornando ai dati di ieri sull’attività di intermediazione, secondo le statistiche di Bankitalia risultano in calo anche i tassi di interesse sui finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie: sono stati pari al 2,55 per cento (2,61 nel mese precedente), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono scesi all’8,11% (8,32% nel mese precedente).

Allo stesso modo i tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati in giugno pari al 2,36 per cento (2,53 nel mese precedente). Mentre quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,34 per cento (1,22 per cento a maggio). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,45% (0,46% a maggio). Infine i dati sulla raccolta, che a giugno ha segnato un tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato pari al 3,4 per cento (3,2 per cento a maggio).

La raccolta obbligazionaria, incluse le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è invece ancora in diminuzione del 11,8 per cento su base annua (-14,7 per cento nel mese precedente) .

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