Pillarstone Italy, società di investimento a supporto di banche e imprese, ha concluso l’acquisizione del 100% di Sirti, società italiana storica nel settore delle Tlc e famosa per aver realizzato la rete in rame dell’allora Sip.
Pillarstone rilancerà la società specializzata in infrastrutture per le telecomunicazioni, trasporti ed energia attraverso l’iniezione di nuove risorse finanziarie, l’implementazione di un nuovo piano industriale elaborato insieme al nuovo management della società.
Secondo i termini dell’accordo (che ha avuto come advisor la banca d’affari Lazard), Pillarstone rileva il 100% delle quote suddivise nel 73,16% da un veicolo di private equity che raggruppa alcuni fondi di private equity (Clessidra e Bi-Invest), fondi di debito (fra cui Ver Capital e Emisys Capital) e alcuni soci industriali (come Techint), e il restante 26,84% da Banca Imi, banca d’investimento del gruppo Intesa San Paolo.
L’operazione ha portato anche a una forte ristrutturazione del debito delle banche esposte verso Sirti: da una parte una tranche di 285 milioni che verrà rilevata da Pillarstone tramite un proprio veicolo di cartolarizzazione e riscadenziata a 5 anni e dall’altra parte i 37 milioni dovuti agli istituti restanti (cioè Banco di Brescia, Cariparma, Mps, UniCredit, Bpm, Credito Bergamasco e Credito Valtellinese) oggetto di un nuovo accordo.
Affollato il parterre degli studi legali coinvolti nell’operazione vista anche la complessità della ristrutturazione: Latham & Watkins, Dla e Nctm. A seguito della transazione è stato nominato il nuovo Cda di Sirti: John Davison è stato nominato presidente e Roberto Pisa nuovo amministratore delegato. Nel corso degli ultimi mesi quest’ultimo, assieme alla squadra di Pillarstone Italy, ha lavorato a fianco del management per analizzare e progettare il nuovo piano industriale. Da segnalare che qualche settimana fa aveva lasciato il gruppo l’ex-Ad, Stefano Lorenzi.
Pillarstone Italy è la piattaforma fondata nel 2015 da Kkr Credit con John Davison, coinvestitore e Ceo, per creare valore attraverso la gestione dell’esposizione ad asset non-core e non performing delle banche e al tempo stesso fornire liquidità a lungo termine e competenze operative alle aziende italiane al fine di consentirne il riequilibrio finanziario.
Diversi gli accordi effettuati dal fondo negli ultimi mesi. Pillarstone in Italia ha già raggiunto un’intesa con le banche sul gruppo di navigazione Premuda, che segue l’accordo raggiunto nei mesi passati con Intesa Sanpaolo e Unicredit per trasferire le loro esposizioni relative ad un portafoglio selezionato di cinque asset, che includono Burgo, Lediberg, Manucor, Alfa Park, e Cuki.
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