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Vw, stop alla produzione in sei stabilimenti

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Vw, stop alla produzione in sei stabilimenti

  • –Riccardo Barlaam

Sei stabilimenti Volkswagen chiusi. Con 27.700 operai a braccia conserte, pari al 10% della forza lavoro. Non per uno sciopero. Ma per una lite con due fornitori sulla consegna di trasmissioni e sedili per costruire Golf e Passat.

La decisione arriva dopo che due fornitori, entrambi controllati dalla Prevent Group dell’imprenditore bosniaco Nijaz Hastor, la Car Trim che produce i rivestimenti dei sedili, e la Es Automobilguss che realizza delle parti in ghisa delle scatole del cambio, hanno interrotto i rifornimenti, provocando gravi ripercussioni alle linee di produzione.

Volkswagen e Prevent hanno avviato un negoziato «di emergenza» per tentare di sbloccare la situazione, mentre prosegue la disputa legale: il fornitore bosniaco accusa la Casa tedesca di aver cancellato senza spiegazioni un contratto da 500 milioni di euro siglato a inizio anno, e chiede un risarcimento danni di 58 milioni di euro. Prevent non ha accettato di riprendere le forniture malgrado un ordine in tal senso da parte del Tribunale di Brunswick.

Dietro alla disputa ci sarebbero questioni legate ai pagamenti e forti pressioni sui fornitori da parte di Vw per un taglio nei costi nelle forniture. La casa di Wolfsburg è sulle spine da mesi per i costi crescenti del Dieselgate, la sua maggior crisi di sempre.

La mancanza di pezzi sta mettendo in ginocchio Volkswagen perché il gruppo tedesco, come gran parte delle Case automobilistiche, adotta il sistema produttivo del just in time che le consente di ridurre i costi limitando all’essenziale le giacenze di magazzino. Per questa ragione il blocco delle forniture di scatole per il cambio e di sedili da parte di Prevent ha subito provocato una carenza di pezzi, costringendo Vw alla sospensione temporanea delle linee produttive.

I sindacati Volkswagen si lamentano che i lavoratori stanno pagando per una disputa tra l’azienda e i suoi fornitori, di cui non hanno alcuna responsabilità. Un portavoce del ministero dell’Economia tedesco invita le due parti ad accordarsi «per risolvere questa disputa nel modo più costruttivo possibile». Insomma l’ennesimo scivolone per l’industria tedesca.

I ministeri dell’Economia della Sassonia e della Bassa Sassonia si sono offerti di fare da mediatori per trovare un’intesa, mentre la disputa si allarga e non riguarda soltanto Vw, ma anche Mercedes-Benz, che fa sapere di aver avviato una disputa legale con Prevent, pur non avendo al momento «nessun problema sulle forniture». La Sueddeutsche Zeitung conferma che Daimler ha cancellato alcuni contratti con Prevent nel 2013.

La vulnerabilità di Volkswagen è stata criticata da alcuni analisti secondo i quali un gruppo globale non può legarsi a un unico fornitore per componenti importanti nella catena produttiva.

Lo stop alla produzione di Golf, che è il modello più venduto, e Passat dura da ormai cinque giorni. Commerzbank stima che una settimana di blocco costi alla Casa tedesca 70milioni di minori profitti.

Alla Borsa di Francoforte ieri il titolo Vw ha perso lo 0,05%, a 127,65 euro. Il calo dei corsi nell’ultima settimana è stato del 2,9% e dall’inizio dell’anno di oltre il 10% (un’azione Vw costava 142,14 euro) facendo scendere la capitalizzazione di Borsa del primo gruppo europeo di automotive a 62,4 miliardi di euro.

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