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Bper torna in gara per Etruria e Marche

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Bper torna in gara per Etruria e Marche

  • –Luca Davi

Mentre Bper torna a valutare l’acquisizione delle nuove Banca Etruria e Banca Marche, Popolare Bari muove su Carichieti.

Sul fronte modenese, ieri il dossier è ritornato sul tavolo del consiglio di amministrazione della banca per un esame di carattere generale. L’amministratore delegato Alessandro Vandelli ha informato il cda sulla riapertura della procedura di vendita delle quattro good bank nate dalla risoluzione di Banca Marche, Etruria, Cariferrara e Carichieti. La procedura di vendita, dopo il fallimento della cessione in blocco ai fondi di investimento, nel corso delle ultime settimane ha ripreso la strada dello “spezzatino”, come anticipato dal Sole 24Ore lo scorso 20 agosto.

Così in agosto, nelle ultime settimane si è riaperta la data room virtuale sulle quattro banche, in modo da permettere agli istituti interessati di analizzare più da vicino i conti degli istituti. In questo ambito, Bper ha mostrato interesse per Banca Etruria e Banca Marche, avendo già una presenza nell’area di Chieti e Ferrara.

L’incontro del board modenese di ieri sarebbe dunque servito per fare il punto sullo stato dell’arte del dossier e sulle problematicità di un’operazione che, almeno sulla carta, ha tempi molto stretti. Entro lunedì prossimo, infatti, le banche dovrebbero avanzare presso l’Autorità di Risoluzione (timonata da Banca d’Italia) una manifestazione di interesse non vincolante, così che entro fine settembre - termine ultimo fissato da Bruxelles - si proceda all’eventuale vendita.

Tempi molto ravvicinati, e forse troppo, per far sì che si assista all’annuncio di una manifestazione di interesse a stretto giro. A meno che, dal fronte delle Authority, non arrivino segnali che diano indicazioni di un ammorbidimento sulle tempistiche. Qualcosa di più si capirà martedì prossimo, quando è convocato il Cda della banca modenese. Sul tavolo rimane dunque un interesse che peraltro è subordinato allo scioglimento di diversi nodi. Anzitutto, a essere oggetto di valutazione è l’analisi degli attivi delle banche poste in risoluzione. Asset che, per quanto scontati, e nonostante la pulizia legata alla creazione della bad bank, risentono di un andamento singhiozzante della crescita economica.

Altro tema di rilievo è la gestione degli esuberi: Bper ha per tradizione un rapporto sereno con i sindacati. Un’eventuale fusione con le due banche - destinata a creare inevitabilmente eccedenze di personale - dovrebbe essere gestita in maniera non conflittuale. E anche per questo occorre del tempo in più. Si capirà in futuro l’esito delle riflessioni in atto. Così come restano da capire anche i frutti delle analisi delle due banche francesi attive in Italia, ovvero Cariparma e Bnl-Crédit Agricole, che sono considerate interessate ai dossier delle quattro banche regionali.

Più sicuro, invece, è l’interessamento di Banca Popolare Bari per la Nuova Carichieti. A quanto risulta al Sole 24ore da fonti finanziarie, la banca pugliese lunedì dovrebbe presentare un’offerta non vincolante per la banca abruzzese. Dopo il salvataggio di Tercas e Caripe, l’istituto che fa capo alla famiglia Jacobini punta insomma a consolidare la sua presenza in centro Italia. Più freddezza sul dossier Cariferrara invece da parte di Ubi, secondo la quale «al momento» non ci sarebbe interesse.

.@lucaaldodavi

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