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Rcs, pronta la lista Cairo per il board

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Rcs, pronta la lista Cairo per il board

  • –Laura Galvagni

Slitta la sentenza del Tar del Lazio sul delicato tema dell’Opas Rcs Mediagroup. Il verdetto, atteso per il tardo pomeriggio di ieri, verrà pubblicato con ogni probabilità oggi. Il tribunale deve esprimersi sui ricorsi presentati da Pirelli, Diego Della Valle e International Media Holding che hanno contestato la scelta di Consob di non sospendere l’offerta di Urbano Cairo sul gruppo editoriale. A inizio agosto il Tar, con tre decreti monocratici, aveva respinto le richieste della cordata e dei soci storici di congelare il comunicato con il quale la Commissione, il 22 luglio scorso, aveva decretato il successo dell’imprenditore alessandrino nella corsa alla conquista di Rcs. All’epoca il Tar non aveva «ritenuto sussistenti i presupposti» d’urgenza. Al contempo, però, il Tribunale si era riservato «ogni ulteriore accertamento sul punto». E oggi, dunque, dovrebbe alzare il velo sulla decisione definitiva. Lo farà, peraltro, a cavallo di un altro passaggio chiave per l’azienda: entro stasera dovranno essere depositate le liste per il rinnovo del consiglio di amministrazione in vista dell’assemblea del prossimo 26 settembre. Al momento si sta ragionando sull’ipotesi di un board composto di nove membri, come quello attuale. Anche se Cairo starebbe valutando la possibilità di ridurlo a sette. Il che, sulla carta, darebbe diritto all’imprenditore di esprimere fino a cinque consiglieri. Gli altri due dovrebbero essere eletti tra i nomi che verranno indicati dalle minoranze. E in quest’ottica i quattro soci storici Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli, insieme ad Andrea Bonomi, con il suo 2% in capo direttamente a Imh, presenteranno un’unica lista. E probabilmente, salvo che Assogestioni non scenda in campo con un proprio candidato, conquisteranno entrambe la poltrone.

Riguardo le candidature al board, è certamente cruciale il numero dei componenti. Ipotizzando che venga ridotto a sette, i cinque nomi di Cairo dovrebbero essere tendenzialmente figure operative. Per questa ragione è assai probabile che l’imprenditore mantenga sia l’incarico di presidente che quello di amministratore delegato. Ciò sebbene nelle scorse settimane sia stato invitato a riflettere sulla possibilità di indicare per la poltrona da numero uno una figura di alto standing. Cairo, tuttavia, in questa fase vorrebbe avere un consiglio snello sul quale avere presa certa. Al proprio fianco, dunque, vorrebbe veder schierate una serie di figure di fiducia che condividano con lui il complicato percorso di ristrutturazione. Una squadra di lavoro, senza nomi altisonanti. Ecco perché, si ipotizza in queste ore, dovrebbero venir confermati Stefania Petruccioli (che giusto ieri si è dimessa dal cda Cairo), Marco Pompignoli, e Stefano Simontacchi. Manca un quinto candidato e secondo alcune interpretazioni l’imprenditore starebbe considerando di inserire in lista Gaetano Micciché, direttore generale di Intesa Sanpaolo e presidente di Banca Imi. In alternativa, potrebbe vagliare i nomi di Uberto Fornara, amministratore delegato di Cairo Communication o di Mario Cargnelutti, direttore marketing & IR sempre di Cairo Communication.

Quanto alla lista dei soci storici, è possibile che venga confermato Mario Notari mentre il secondo dovrebbe essere una figura femminile per garantire il rispetto delle quote rosa. Lo stesso Cairo dovrebbe peraltro considerare l’inserimento in lista di un’altra donna nel caso in cui venisse stabilito di mantenere il board a 9 membri.

Nel frattempo, in vista della sentenza del Tar del Lazio il titolo Rcs ha archiviato ieri un’altra seduta in leggero ribasso. Le azioni hanno chiuso in calo dello 0,61% a 0,97 euro. Dopo il rally di metà agosto, stimolato dalle attese del prossimo piano di rilancio di Rcs firmato Cairo e dalle ipotesi di una futura fusione tra il gruppo editoriale e Cairo Communication, le quotazioni della società che edita il Corriere della Sera hanno segnato il passo complici diverse prese di beneficio.

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