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Risparmio gestito, «gelata» sulla raccolta

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Fondi & ETF

Risparmio gestito, «gelata» sulla raccolta

  • –Marzia Redaelli

Il risparmio gestito continua ad attrarre i capitali degli investitori italiani, ma il suo appeal rallenta: nel secondo trimestre del 2016 i fondi comuni di investimento e le gestioni patrimoniali hanno raccolto 935 milioni di euro, contro i 27,5 miliardi del primo trimestre.

La statistica diffusa da Assogestioni, l’associazione delle società di gestione del risparmio, evidenzia che la frenata si deve soprattutto ai deflussi dai fondi, che hanno perso un miliardo tra aprile a giugno, dopo i 13,4 miliardi di introiti registrati tra gennaio e marzo; ma pure le entrate delle gestioni patrimoniali sono calate bruscamente, a 1,9 miliardi da oltre 14 miliardi. Il patrimonio complessivo, tuttavia, è salito di quasi 15 miliardi a 1.871 miliardi grazie all’effetto dei rendimenti, e resta vicino ai massimi storici.

Sul dato totale di raccolta del secondo trimestre ha una grossa incidenza il dato negativo del Gruppo Generali, il maggiore per masse gestite nel nostro Paese, in deficit per 9,1 miliardi (-7,8 dai fondi). Da Generali spiegano che l’emorragia dipende dai movimenti infragruppo, in particolare sul fondo monetario che le compagnie assicurative del Gruppo utilizzano per gestire la loro liquidità.

Un altro spostamento di masse, ma tra gruppi diversi e per un probabile trasferimento di deleghe di gestione, si desume dai risultati di Crédit Suisse, che ha ceduto 3,8 miliardi, e da quelli di Poste Italiane, che con 4,7 miliardi di raccolta ha aumentato il patrimonio in gestione a 75 miliardi e diventa il quarto gruppo in Italia per dimensioni, dopo Generali (465 miliardi), Intesa Sanpaolo (358 miliardi) e Pioneer Investments – Gruppo Unicredit (143 miliardi).

Molti, comunque, sono i Gruppi che mostrano saldi positivi tra sottoscrizioni e riscatti nel secondo trimestre; i più consistenti sono di Intesa Sanpaolo (3,4 miliardi), Ubi Banca (1,5 miliardi) e Amundi Group (981 milioni).

Continua, invece, la ritirata di alcuni Gruppi esteri, su tutti Franklin Templeton che segna -1,2 miliardi e scende a 18,2 miliardi in gestione; i deflussi dai prodotti di State Street ammontano a 635 milioni e Allianz liquida 504 milioni.

Al di là dei risultati delle singole società, la decelerazione della raccolta dopo anni di successi crescenti riflette il clima incerto dei mercati finanziari, e il dettaglio dei flussi per categoria di fondi lo testimonia: gli investitori sono fuggiti dagli strumenti azionari (-2,7 miliardi), mentre hanno cercato rifugio in quelli flessibili (+4,6 miliardi) e in quelli obbligazionari (+3,7 miliardi), spesso proposti dalle case di gestione nelle versioni più gradite ai risparmiatori prudenti, che pagano cedole periodiche o che promettono ritorni al riparo dalle tempeste delle Borse.

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