Iliad approda ufficialmente in Italia con la costituzione di due società. Il gruppo francese di tlc controllato da Xavier Niel, che si appresta a rilevare le attività italiane cedute da Wind e Tre nell’ambito della loro fusione, ha preparato il terreno per l’avvio dell’operatività creando due veicoli ad hoc nel corso dell’estate. Come risulta dai documenti consultati da Radiocor Plus, il 26 luglio è stata costituita Iliad Holding Spa, mentre il 2 agosto è stata la volta di Iliad Italia Spa, controllata al 100% dalla prima. Entrambe le società hanno sede a Roma. Amministratore unico dei due veicoli è Cyril Poidatz, presidente del cda della capogruppo francese Iliad Sa, cui fa capo l’operatore di tlc Free.
Cosa prevede lo statuto
Lo statuto prevede per ambedue le società «l’installazione, lo sviluppo e la gestione di apparati e impianti fissi e mobili, inclusi stazioni radio, antenne, collegamenti per comunicazioni… per fornire gestire, e commercializzare senza restrizioni di natura territoriale, servizi di comunicazione». Inoltre lo statuto prevede «l’esecuzione di attività connesse o strumentali, ivi incluse attività editoriali, pubblicitarie, di information technology, online e multimediali e in generale attività commerciali, finanziarie, immobiliari». Le due società potranno svolgere tali attività «direttamente o attraverso l’assunzione di quote in società, interessenze, partecipazioni anche azionarie in società che svolgano le suddette attività».
Primi passi formali per diventare il quarto gestore in Italia
Iliad muove così i primi passi formali in Italia per diventare il quarto gestore di telefonia del Paese, dopo l'accordo raggiunto a inizio luglio con Hutchinson e Vimpelcom, nel quadro della fusione tra H3G e Wind approvata dalla Ue a inizio settembre. L’accordo prevede l’acquisto in Italia di un pacchetto di asset che include un portafoglio di frequenze per 450 milioni di euro, l'impegno ad acquisire diverse migliaia di macro siti in aree densamente popolate messe a disposizione da Wind-H3G, l'impegno a raggiungere un accordo sulla copertura delle aree rurali, un accordo sul roaming della rete integrata per un periodo di cinque anni rinnovabili per un ulteriore periodo di 5 anni su iniziativa di Iliad. L'intesa con Wind-3 – ha indicato a più riprese il gruppo francese - rappresenta «un'opportunità unica» per entrare nel mercato delle telecomunicazioni italiane. Iliad ha detto di voler effettuare un piano di investimenti a 5-7 anni, interamente finanziato attraverso la liquidità del gruppo. «Abbiamo molta fiducia nella nostra capacità di avere successo sul mercato italiano», ha dichiarato l'a.d di Iliad, Maxime Lombardini, a fine agosto, presentando i risultati semestrali del gruppo (utile netto +17% a 190 milioni di euro e fatturato + 6,3% a 2,3 miliardi).
Sotto osservazione il modello low cost
Lo sbarco dell'operatore francese in Italia, con l'esportazione modello low cost alla base del suo successo in Francia, è stata recentemente al centro di molte analisi. Secondo S&P, con l'arrivo di Iliad la concorrenza si farà sentire, anche se il gruppo transalpino in Italia trova un mercato ben diverso da quello francese. Ad esempio l’Arpu medio delle compagnie di tlc italiane si attesta attorno a 12 euro al mese, contro gli oltre 30 euro che caratterizzavano il mercato francese nel 2012 ai tempi dell'ingresso di Iliad. Per Moody's l'arrivo dell'operatore francese potrebbe porre nuove sfide al mercato italiano anche se per l'agenzia «la capacità di Iliad di essere dirompente è limitata nel breve termine». Il ‘patron’ di Iliad, Niel è balzato al centro della cronaca finanziaria e delle tlc italiane fin dallo scorso ottobre, quando ha comunicato di avere una posizione su Telecom Italia pari a una partecipazione potenziale del 15% del capitale dell’ex monopolista. Niel ha poi chiuso la posizione nel corso dell'estate, come ha ufficializzato la stessa Iliad nell’annunciare il deal con Hutchison e Vimplecom.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
© Riproduzione riservata