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Fitch: rating bancari giù senza sblocco degli Npl

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Fitch: rating bancari giù
senza sblocco degli Npl

Il tema delle sofferenze e degli incagli per il sistema bancario italiano continua a rappresentare un “vulnus”, o meglio il vero Tallone d’Achille del settore e mantiene sotto stress mercato e investitori.

Per Fitch che ha pubblicato un report sull’asset quality delle banche italiane il monoto è severo. Se le banche italiane non avranno “piani credibili” per ridurre il loro portafoglio di Npl, i loro rating verranno probabilmente abbassati. Questo l’avvertimento di Fitch in un rapporto in cui punta i riflettori in particolare sul caso Mps. L’esito del previsto riassetto patrimoniale della banca senese, indica Fitch, «influenzerà l’intero settore bancario italiano». Il successo dell’operazione che prevede la cessione dell'intero portafoglio di sofferenze con un aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro «potrebbe aprire la strada ad altre banche affinchè si rafforzino patrimonialmente. Ma il completamento della transazione è complesso e se non andrà in porto bisognerà trovare in fretta una nuova soluzione per evitare il fallimento della banca. Sono limitate le opzioni senza un bail-in dei creditori». Se Mps ricorresse a una conversione del debito subordinato per ridurre l’importo dell’aumento di capitale, uno scambio su basi volontarie “non inciderebbe necessariamente sui rating” della banca. I destinatari della conversione sarebbero comunque gli istituzionali: c’è poca voglia di includere gli investitori retail, imponendo loro perdite con il conseguente rischio di indebolire la fiducia dei depositanti, come è avvenuto alla fine del 2015. Questo il giudizio degli analisti dell’agenzia di rating sul caso più spinoso che affligge il settore. E che è un vero banco di prova: se avrà successo, la soluzione che verrà alla fine adottata per Mps potrebbe essere una traccia da seguire per altre banche italiane patrimonialmente deboli e sarebbe quindi, in ultima istanza, positiva per i profili di credito. In caso contrario se ad emergere saranno la complessità insita nell’operazione e la mancanza di appetito da parte degli investitori, questo renderà difficile anche alle banche relativamente più forti accedere ai capitali o cedere gli Npl, aumentando la pressione sui loro rating.

Quanto all’intera questione della zavorra dei crediti malati, Fitch nota anche che la massa di Npl italiani, «poiché non è stata adeguatamente affrontata all’inizio, ha raggiunto dimensioni tali che potrebbe costituire una minaccia per il sistema bancario Ue nel suo insieme se la perdita di fiducia nelle banche italiane contagiasse altri Paesi».

Anche sul fondo Atlante gli analisti restano piuttosto perplessi. Il fondo Atlante viene definito «una misura di breve periodo piuttosto che la soluzione di lungo termine».

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